VILLA SAN GIOVANNI. Esistono realtà nella nostra terra che non possiamo più trascurare. Tra questi esiste il Progetto della Città Metropolitana di Reggio Calabria che “impone” un ragionamento inedito che tenga conto della inclusione di un’Area Protetta.
Il candidato al Senato nel collegio di Reggio Calabria, Marco Siclari raccogliendo positivamente l’appello del presidente dell’Ente Parco Bombino ha chiarito gli impegni e i progetti su queste realtà.
«La ricchezza rappresentata dal Parco nazionale dell’Aspromonte è uno degli elementi cardine su cui occorre seriamente puntare se si vuole veramente rilanciare Reggio e la Calabria intera. Questa è una realtà che non può prescindere da ciò che la natura le ha donato e che bisogna custodire gelosamente – ha dichiarato Marco Siclari - È per tale ragione che, una volta al Governo con il centrodestra, uno dei primi impegni cui assolverò sarà sicuramente quello di convocare un tavolo tecnico permanente che, in un intervallo costante di due settimane, vedrà insieme i sindaci dell’area tirrenica, dell’area jonica e il presidente del parco nazionale, le associazioni di categoria e gli ordini professionali. Saranno loro i veri protagonisti delle politiche di sviluppo, perché loro conoscono tanto il tessuto socio-economico delle comunità che amministrano, tanto la complessità di un’area protetta come il Parco. Sono convinto che, proprio grazie a tale sinergia, si riusciranno a coniugare le esigenze di tutti gli attori. Non mi stancherò mai di ripeterlo: agricoltura, pesca, politiche ambientali rappresentano le direttrici principali da percorrere. Non potrà esserci sviluppo senza rispetto per la natura. Essa, però, non potrà essere – da sola – sufficiente a garantirci uno standard di sviluppo accettabile».
Un'altra nota dolente è l’accessibilità alle aree interne aspromontane, oggi precaria ed insicura, aumenta l’effetto di isolamento e rappresenta uno dei principali limiti alla creazione di un’identità metropolitana.
«Il principale fattore/attrattore di metropolizzazione è rappresentato dal connubio Natura-Cultura, grazie al quale la nostra “Area Metropolitana” – ha confermato il candidato Siclari - può ambire a proporsi come riferimento, nello spazio Euro-Mediterraneo, del turismo culturale e naturalistico. L’attuale operatività dell’Aeroporto dello Stretto sembra, tuttavia, non poter sostenere tale aspirazione. Il Progetto della Città Metropolitana di Reggio Calabria “impone” un ragionamento inedito che tenga conto della inclusione di un’Area Protetta. Al di là degli aspetti formali, la presenza di un Parco Nazionale suggerisce l’adozione di politiche di governo del territorio che sappiano coniugare le esigenze di protezione della Natura con le aspettative di sviluppo socio-economico delle Comunità. L’accessibilità alle Aree Interne aspromontane, oggi precaria ed insicura, aumenta l’effetto di isolamento e rappresenta uno dei principali limiti alla creazione di un’identità metropolitana. Come ho avuto già modo di annunciare in precedenti occasioni, il nodo dei trasporti rappresenta una priorità assoluta. Soprattutto per quanto riguarda i centri più distanti da Reggio Calabria e, dunque, proprio quelli che si affacciano sull’Aspromonte. Sarebbe stupido continuare a pensare ad una urbanizzazione scriteriata con la conseguenza di svuotare le aree interne aspromontane che, al contrario, rappresentano una risorsa preziosa. L’identità metropolitana, a nostro avviso, andrà costruita investendo in maniera intelligente sulla riqualificazione delle vie interne. Non possiamo più tollerare che ci vogliano ore ed ore per raggiungere Reggio Calabria. Non possiamo altresì tollerare che arterie come la Bovalino-Bagnara restino un miraggio. Punteremo con decisione alla modernizzazione della SS 106 e, come fosse una raggiera, passeremo al setaccio, con la collaborazione degli amministratori locali, tutte quelle arterie in zone rurali che permettono un più rapido collegamento dal mare alla montagna, con particolare riferimento ai territori di Piana e Locride. L’Aspromonte dovrà essere fulcro della rinascita di questa provincia».
Non passa in secondo piano l’attuale operatività dell’Aeroporto dello Stretto.
«Si può continuare ad immaginare una città così importante senza un aeroporto che funzioni a pieno regime? No, dopo anni di politiche che non hanno saputo rilanciare lo scalo di Ravagnese, è giunto il momento tagliare con questo passato. Appena saremo al Governo, convocheremo un tavolo con Enac e Sacal e studieremo le soluzioni più adeguate per fare del “Tito Minniti” un aeroporto internazionale. Ma dovrà essere un titolo puramente di carta. No, intendiamo stabilire un piano di investimenti serio, che tenga conto innanzitutto delle esigenze dell’utenza reggina e messinese. Perché non possiamo più continuare ad ignorare che senza i passeggeri siciliani difficilmente si potranno toccare vette elevatissime quanto a cifre di traffico. Occorre che viaggiare da Reggio sia conveniente. Basta a tariffe monstre per Roma o Milano; basta con i continui tagli anche sulle tratte basilari. La nostra volontà è fare in modo che Reggio possa essere velocemente collegata con le principali capitali europee e con le città italiane cruciali negli snodi verso il resto del Paese.
Avvieremo incontri finalizzati ad aprire a più compagnie – anche low cost – l’opportunità di volare dal “Tito Minniti”. E in tutto ciò proveremo in tutti i modi anche a riassorbire quei lavoratori licenziati solo poco tempo fa».
Il candidato al Senato nel collegio di Reggio Calabria, Marco Siclari raccogliendo positivamente l’appello del presidente dell’Ente Parco Bombino ha chiarito gli impegni e i progetti su queste realtà.
«La ricchezza rappresentata dal Parco nazionale dell’Aspromonte è uno degli elementi cardine su cui occorre seriamente puntare se si vuole veramente rilanciare Reggio e la Calabria intera. Questa è una realtà che non può prescindere da ciò che la natura le ha donato e che bisogna custodire gelosamente – ha dichiarato Marco Siclari - È per tale ragione che, una volta al Governo con il centrodestra, uno dei primi impegni cui assolverò sarà sicuramente quello di convocare un tavolo tecnico permanente che, in un intervallo costante di due settimane, vedrà insieme i sindaci dell’area tirrenica, dell’area jonica e il presidente del parco nazionale, le associazioni di categoria e gli ordini professionali. Saranno loro i veri protagonisti delle politiche di sviluppo, perché loro conoscono tanto il tessuto socio-economico delle comunità che amministrano, tanto la complessità di un’area protetta come il Parco. Sono convinto che, proprio grazie a tale sinergia, si riusciranno a coniugare le esigenze di tutti gli attori. Non mi stancherò mai di ripeterlo: agricoltura, pesca, politiche ambientali rappresentano le direttrici principali da percorrere. Non potrà esserci sviluppo senza rispetto per la natura. Essa, però, non potrà essere – da sola – sufficiente a garantirci uno standard di sviluppo accettabile».
Un'altra nota dolente è l’accessibilità alle aree interne aspromontane, oggi precaria ed insicura, aumenta l’effetto di isolamento e rappresenta uno dei principali limiti alla creazione di un’identità metropolitana.
«Il principale fattore/attrattore di metropolizzazione è rappresentato dal connubio Natura-Cultura, grazie al quale la nostra “Area Metropolitana” – ha confermato il candidato Siclari - può ambire a proporsi come riferimento, nello spazio Euro-Mediterraneo, del turismo culturale e naturalistico. L’attuale operatività dell’Aeroporto dello Stretto sembra, tuttavia, non poter sostenere tale aspirazione. Il Progetto della Città Metropolitana di Reggio Calabria “impone” un ragionamento inedito che tenga conto della inclusione di un’Area Protetta. Al di là degli aspetti formali, la presenza di un Parco Nazionale suggerisce l’adozione di politiche di governo del territorio che sappiano coniugare le esigenze di protezione della Natura con le aspettative di sviluppo socio-economico delle Comunità. L’accessibilità alle Aree Interne aspromontane, oggi precaria ed insicura, aumenta l’effetto di isolamento e rappresenta uno dei principali limiti alla creazione di un’identità metropolitana. Come ho avuto già modo di annunciare in precedenti occasioni, il nodo dei trasporti rappresenta una priorità assoluta. Soprattutto per quanto riguarda i centri più distanti da Reggio Calabria e, dunque, proprio quelli che si affacciano sull’Aspromonte. Sarebbe stupido continuare a pensare ad una urbanizzazione scriteriata con la conseguenza di svuotare le aree interne aspromontane che, al contrario, rappresentano una risorsa preziosa. L’identità metropolitana, a nostro avviso, andrà costruita investendo in maniera intelligente sulla riqualificazione delle vie interne. Non possiamo più tollerare che ci vogliano ore ed ore per raggiungere Reggio Calabria. Non possiamo altresì tollerare che arterie come la Bovalino-Bagnara restino un miraggio. Punteremo con decisione alla modernizzazione della SS 106 e, come fosse una raggiera, passeremo al setaccio, con la collaborazione degli amministratori locali, tutte quelle arterie in zone rurali che permettono un più rapido collegamento dal mare alla montagna, con particolare riferimento ai territori di Piana e Locride. L’Aspromonte dovrà essere fulcro della rinascita di questa provincia».
Non passa in secondo piano l’attuale operatività dell’Aeroporto dello Stretto.
«Si può continuare ad immaginare una città così importante senza un aeroporto che funzioni a pieno regime? No, dopo anni di politiche che non hanno saputo rilanciare lo scalo di Ravagnese, è giunto il momento tagliare con questo passato. Appena saremo al Governo, convocheremo un tavolo con Enac e Sacal e studieremo le soluzioni più adeguate per fare del “Tito Minniti” un aeroporto internazionale. Ma dovrà essere un titolo puramente di carta. No, intendiamo stabilire un piano di investimenti serio, che tenga conto innanzitutto delle esigenze dell’utenza reggina e messinese. Perché non possiamo più continuare ad ignorare che senza i passeggeri siciliani difficilmente si potranno toccare vette elevatissime quanto a cifre di traffico. Occorre che viaggiare da Reggio sia conveniente. Basta a tariffe monstre per Roma o Milano; basta con i continui tagli anche sulle tratte basilari. La nostra volontà è fare in modo che Reggio possa essere velocemente collegata con le principali capitali europee e con le città italiane cruciali negli snodi verso il resto del Paese.
Avvieremo incontri finalizzati ad aprire a più compagnie – anche low cost – l’opportunità di volare dal “Tito Minniti”. E in tutto ciò proveremo in tutti i modi anche a riassorbire quei lavoratori licenziati solo poco tempo fa».
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