mercoledì 14 marzo 2018

ROMA. La Cassazione annulla la sentenza di condanna a carico di Giovanni Priolo

ROMA.  La prima sezione della Corte di Cassazione ha accolto i ricorsi presentati dagli avvocati Nico D’Ascola e Domenico Infantino in difesa di Giovanni Priolo.

Nella vicenda giudiziaria, nota alle cronache come “La faida di Gioia Tauro”, la Corte di Assise di Appello di Reggio Calabria con la sentenza del 19 dicembre 2016, aveva ribaltato il giudizio di assoluzione di primo grado e aveva condannato Priolo a 10 anni di carcere per l’imputazione di tentato omicidio ai danni di Giuseppe Brandimarte.

Tale fatto delittuoso era stato ritenuto l’anello di una catena di fatti di sangue avvenuti a Gioia Tauro, il primo dei quali ai danni di Vincenzo Priolo, figlio di Giovanni, e il tentato omicidio a Brandimarte, appunto, era stato ritenuto una vendetta di Priolo nei confronti del nucleo avverso.

Oggi, accogliendo i ricorsi avanzati dagli avvocati difensori, la Corte di Cassazione ha emesso una sentenza di annullamento con rinvio a un nuovo giudizio e ha anche revocato la misura cautelare nei confronti nei confronti dell’imputato.

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