lunedì 14 maggio 2018

SAN LUCA. Interventi di sviluppo e di sicurezza integrata per il Santuario di Polsi

SAN LUCA. E’ per potenziare le condizioni di sicurezza dell’antico Monastero Mariano che il prefetto di Reggio Calabria, Michele di Bari, si è recato oggi al Santuario per un sopralluogo congiunto con il comandate provinciale dei carabinieri, colonnello Giuseppe Battaglia, il presidente dell’Ente Parco nazionale Aspromonte Giuseppe Bombino, ed il commissario prefettizio del Comune  Salvatore Gullì.

L’obiettivo del Prefetto, in particolare, è quello di istituire in Polsi un distaccamento temporaneo di polizia in una delle aree di maggior pregio storico, religioso e paesaggistico del territorio provinciale, scelto in modo blasfemo a luogo di intermediazione della ‘ndrangheta e delle sue organizzazioni.

Non solo. Facendo leva sulla piena disponibilità del Rettore del Santuario, Antonio Saraco, presente all’incontro, in locali interni alla struttura abbaziale sarà altresì aperto un presidio sanitario, una guardia medica, attivo nei mesi di maggior affluso di pellegrini e turisti, in particolare tra giugno e settembre.

E’ da dire, al riguardo, che l’attenzione del Prefetto per Polsi non è nuova.

Già nel mese di luglio dello scorso anno, infatti, egli si è fatto promotore di un importante convegno dal titolo “Madonna di Polsi, la simbologia del Santuario tra sacro e legalità”, svoltosi alla presenza del ministro dell’Interno, Marco Minniti, e del vescovo della Diocesi di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, come di altre Autorità civili ed istituzionali.

E già in quella occasione era stata sottolineata la necessità che il Santuario, luogo emblematico per antonomasia, non sia  offuscato da alcuna ombra criminale ed anzi che la Chiesa e lo Stato abbiano a riappropriarsi definitivamente di quel ricchissimo patrimonio di cultura religiosa e di bellezza naturalistica.

E’ intollerabile, - dichiarò nella circostanza il Prefetto - che la ‘ndrangheta usi in modo distorto simboli religiosi, violando la fede e la libertà dei tanti fedeli che affluiscono al Santuario alla ricerca di pace e spiritualità”.

"L’istituzione di un distaccamento temporaneo dei carabinieri in Polsi,  - ha dichiarato, in margine all’odierno sopralluogo, il Comandante provinciale dei carabinieri - è un obiettivo nevralgico perché garantisce la presenza dello Stato in uno dei luoghi simbolici dell’universo mafioso di questa provincia, in grado di combattere le organizzazioni della ’ndrangheta proprio a livello di controllo del territorio”.
Il periodo di maggior affluenza di pellegrini il Santuario della Madonna di Polsi vedrà nei carabinieri ulteriori “angeli” a protezione
".


Si tratta di un nuovo importante tassello, voluto dal Prefetto, per garantire progetti di sviluppo e di crescita sociale e culturale in quel territorio, nella piena tutela delle espressioni di fede delle popolazioni calabresi e nel rifiuto di ogni forma di assoggettamento alle organizzazioni criminali della ‘ndrangheta.

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