REGGIO CALABRIA. Si terrà martedì 22 maggio alle ore 17:30 nella sala di San Giorgio al Corso il secondo degli incontri che l’Associazione culturale Anassilaos dedica al ruolo dei cappellani militari nella Grande Guerra.
Dopo la conversazione del professor Antonino Romeo che ha analizzato la presenza dei cappellani militari nel contesto italiano ed europeo, il dottor Fabio Arichetta, saggista, pubblicista, socio della Società napoletana di Storia Patria tratterà dei Cappellani militari calabresi nella Prima Guerra Mondiale, tema oggetto, per altro, di un suo breve e pregevole saggio.
La Grande Guerra, è noto, si caratterizza per essere stato un conflitto di trincea in cui, inevitabilmente, accanto alla frustrazione ed alla disperazione suscitata dall’idea di una morte incombente trovava spazio la fede e la speranza coltivata dai cappellani militari.
Questi giocarono un ruolo importante per la formazione e affermazione di un profondo sentimento patriottico. La loro istituzione fu il passaggio fondamentale di unificazione civile e culturale per il nostro paese.
Il relatore, in particolare, si soffermerà sulle figure di monsignor Demetrio Moscato, che fu parroco di San Giorgio al Corso, ideatore di quel Tempio della Vittoria inaugurato nel 1935 nonché Arcivescovo di Salerno, e di Don Carmine Cortese.
Gli incontri che Anassilaos ha dedicato ai Cappellani militari, a cento anni dalla “inutile strage” di cui scriveva Papa Benedetto XV, si propongono dunque di ricordare e onorare i sacerdoti con le stellette che servirono con sincero ardore patriottico il paese, ascoltando il soldato italiano, consigliandolo, confortandolo e spesso guidandolo nella difesa della trincea o nell’assalto sostituendo gli ufficiali caduti.
A un secolo di distanza resta forte la gratitudine del Paese per questi sacerdoti in trincea che contribuirono a costruire spiritualmente e ad edificare nella fede la nostra nazione.
A introdurre l’incontro sarà il professor Pino Papasergio, responsabile del sodalizio.
Dopo la conversazione del professor Antonino Romeo che ha analizzato la presenza dei cappellani militari nel contesto italiano ed europeo, il dottor Fabio Arichetta, saggista, pubblicista, socio della Società napoletana di Storia Patria tratterà dei Cappellani militari calabresi nella Prima Guerra Mondiale, tema oggetto, per altro, di un suo breve e pregevole saggio.
La Grande Guerra, è noto, si caratterizza per essere stato un conflitto di trincea in cui, inevitabilmente, accanto alla frustrazione ed alla disperazione suscitata dall’idea di una morte incombente trovava spazio la fede e la speranza coltivata dai cappellani militari.
Questi giocarono un ruolo importante per la formazione e affermazione di un profondo sentimento patriottico. La loro istituzione fu il passaggio fondamentale di unificazione civile e culturale per il nostro paese.
Il relatore, in particolare, si soffermerà sulle figure di monsignor Demetrio Moscato, che fu parroco di San Giorgio al Corso, ideatore di quel Tempio della Vittoria inaugurato nel 1935 nonché Arcivescovo di Salerno, e di Don Carmine Cortese.
Gli incontri che Anassilaos ha dedicato ai Cappellani militari, a cento anni dalla “inutile strage” di cui scriveva Papa Benedetto XV, si propongono dunque di ricordare e onorare i sacerdoti con le stellette che servirono con sincero ardore patriottico il paese, ascoltando il soldato italiano, consigliandolo, confortandolo e spesso guidandolo nella difesa della trincea o nell’assalto sostituendo gli ufficiali caduti.
A un secolo di distanza resta forte la gratitudine del Paese per questi sacerdoti in trincea che contribuirono a costruire spiritualmente e ad edificare nella fede la nostra nazione.
A introdurre l’incontro sarà il professor Pino Papasergio, responsabile del sodalizio.
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