martedì 15 maggio 2018

PIANA. Sequestrati frantoi oleari

PIANA. L’attività di controllo finalizzata all’accertamento e alla repressione degli illeciti in materia ambientale condotta nei giorni scorsi degli uomini della Capitaneria di porto – Guardia costiera di Gioia Tauro, ha permesso di accertare l’esistenza di alcuni frantoi oleari che svolgevano illecitamente la propria attività, in violazione della vigente normativa in materia di smaltimento delle acque risultanti dalla lavorazione delle olive e, in particolare, dalla fase di “lavaggio” nell’ambito del processo di molitura delle stesse.

Nello specifico, nel corso di un primo controllo effettuato in un frantoio oleario operante nel territorio di Cittanova, i militari operanti hanno accertato che il citato opificio svolgeva la propria attività smaltendo illecitamente le acque di lavorazione derivanti dal processo di molitura delle olive che, invece di essere stoccate per il successivo smaltimento nelle modalità previste dalla legge, venivano abusivamente convogliate in una vicina canalina superficiale di raccolta delle acque bianche e, successivamente, sversate nel torrente Vacale senza alcun preventivo trattamento.

Sempre nell’ambito della suddetta attività di tutela ambientale, gli uomini della Capitaneria di porto di Gioia Tauro hanno proceduto al controllo di un altro frantoio oleario operante nella frazione Castellace di Oppido Mamertina, riscontrando anche in tale circostanza la violazione delle normative vigenti in materia ambientale.

In particolare, è stata riscontrata la presenza di un deposito incontrollato e privo di autorizzazione di rifiuti, costituiti da una notevole quantità di sansa stoccata su un piazzale, in quanto privi di copertura necessaria per impedire la formazione di colaggi e infiltrazioni di liquidi oleosi nei tombini delle acque bianche.

Inoltre, si riscontrava un colaggio di liquido oleoso che dalle vasche adibite alla raccolta delle acque di vegetazione si immetteva nel tombino adibito al deflusso delle acque bianche.

Anche in occasione di un ulteriore controllo effettuato presso un frantoio oleario operante a Oppido Mamertina, infine, sono stati riscontrati degli illeciti in materia ambientale derivanti dall’apertura di scarichi industriali non autorizzati.

Più precisamente, nel suddetto opificio si accertava un irregolare smaltimento delle acque di lavorazione derivanti dal processo di molitura delle olive le quali, mediante una tubazione abusivamente collegata ad uno sfioratoio, venivano illecitamente sversate nel torrente Race senza alcun tipo di preventivo trattamento e in difetto di qualsiasi provvedimento autorizzativo.

All’esito delle predette attività accertative, i militari operanti hanno proceduto al sequestro preventivo degli opifici in parola, deferendone i titolari alla competente Autorità giudiziaria per i reati di inquinamento ambientale e di scarico di reflui industriali non autorizzato.

L’attività di controllo effettuata si inserisce nella più ampia funzione della Capitaneria di porto – Guardia costiera di tutela dell’ambiente e della conseguente salvaguardia della salute della collettività, attraverso interventi di repressione degli illeciti e di deterrenza da ulteriori violazioni, anche al fine di sensibilizzare gli addetti ai lavori allo svolgimento delle proprie attività nel rispetto delle previsioni normative adottate per salvaguardare l’ambiente e la salute di tutti i cittadini.

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