VILLAPIANA (CS). I militari della Stazioni Carabinieri Forestale di Castrovillari e di Corigliano, coadiuvati dai Carabinieri della Sezione operativa antibracconaggio e reati in danno degli animali (Soarda) dell'organizzazione forestale ambientale e agroalimentare dell'Arma, hanno segnalato alla Procura della Repubblica di Castrovillari, tre uomini del luogo.
Questi non sono riusciti a fornire ai militari, la documentazione attestante la lecita provenienza di cardellini (Carduelis carduelis) e di altra avifauna rinvenuta durante le perquisizioni: il primo controllo è stato effettuato ad un uomo, che li deteneva in un vano magazzino di un fabbricato a Villapiana, nel quale sono stati rinvenuti, rinchiusi in gabbiette di legno, 11 esemplari di “cardellino”.
Viste le condizioni, degli esemplari della specie particolarmente protetta, si è ritenuto di affidarli alle cure del Cras di Rende (Centro per il recupero della fauna selvatica).
Il secondo detentore illegale residente, li aveva sistemati nelle pertinenze di un suo fabbricato dove sono stati trovati altri 7 esemplari rinchiusi in gabbiette ed un terzo uomo sempre di Villapiana, ne aveva altri 10 su un terrazzo, tutti chiusi in gabbiette metalliche.
Constatate le loro accettabili condizioni di salute e alimentazione, gli esemplari sono stati per la maggior parte rimessi in libertà all'interno della Riserva naturale della foce del fiume Crati.
I cardellini, sono specie protetta che non è possibile detenere se non si dimostra la legittima provenienza o una speciale autorizzazione.
Sono stati anche rinvenuti in gabbie, altri uccelli tra canarini e canarini ibridizzati, specie non protette, ma la cui detenzione è comunque soggetta ad autorizzazione in considerazione del numero di esemplari allevati.
Contro il prelievo eccessivo di cardellini allo stato selvatico, sono state applicate le vigenti norme che ne contrastano la detenzione illegale.
Riguardo la materia, nei mesi scorsisi è svolta nella sibaritide l’operazione, “Osei 2”, che ha visto impegnato militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale e del Gruppo carabinieri forestale di Cosenza oltre alle Stazioni dell'area sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Castrovillari che hanno individuato una vera e propria organizzazione costituita da cittadini di Corigliano e Rossano con il sequestro di oltre 3000 capi di avifauna per la maggior parte non cacciabile appartenenti alla specie di “Fringilidi” smantellando una illecita attività di caccia riconducibile al turismo venatorio.
Questi non sono riusciti a fornire ai militari, la documentazione attestante la lecita provenienza di cardellini (Carduelis carduelis) e di altra avifauna rinvenuta durante le perquisizioni: il primo controllo è stato effettuato ad un uomo, che li deteneva in un vano magazzino di un fabbricato a Villapiana, nel quale sono stati rinvenuti, rinchiusi in gabbiette di legno, 11 esemplari di “cardellino”.
Viste le condizioni, degli esemplari della specie particolarmente protetta, si è ritenuto di affidarli alle cure del Cras di Rende (Centro per il recupero della fauna selvatica).
Il secondo detentore illegale residente, li aveva sistemati nelle pertinenze di un suo fabbricato dove sono stati trovati altri 7 esemplari rinchiusi in gabbiette ed un terzo uomo sempre di Villapiana, ne aveva altri 10 su un terrazzo, tutti chiusi in gabbiette metalliche.
Constatate le loro accettabili condizioni di salute e alimentazione, gli esemplari sono stati per la maggior parte rimessi in libertà all'interno della Riserva naturale della foce del fiume Crati.
I cardellini, sono specie protetta che non è possibile detenere se non si dimostra la legittima provenienza o una speciale autorizzazione.
Sono stati anche rinvenuti in gabbie, altri uccelli tra canarini e canarini ibridizzati, specie non protette, ma la cui detenzione è comunque soggetta ad autorizzazione in considerazione del numero di esemplari allevati.
Contro il prelievo eccessivo di cardellini allo stato selvatico, sono state applicate le vigenti norme che ne contrastano la detenzione illegale.
Riguardo la materia, nei mesi scorsisi è svolta nella sibaritide l’operazione, “Osei 2”, che ha visto impegnato militari del Nucleo investigativo di polizia ambientale e del Gruppo carabinieri forestale di Cosenza oltre alle Stazioni dell'area sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Castrovillari che hanno individuato una vera e propria organizzazione costituita da cittadini di Corigliano e Rossano con il sequestro di oltre 3000 capi di avifauna per la maggior parte non cacciabile appartenenti alla specie di “Fringilidi” smantellando una illecita attività di caccia riconducibile al turismo venatorio.
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