GIOIA TAURO. I carabinieri del Nucleo operativo ecologico di Reggio Calabria, coadiuvati dai colleghi della locale Stazione, nell’ambito dei servizi predisposti per la prevenzione dei reati contro l’ambiente, hanno arrestato, in flagranza di reato, G. C., 57 anni, titolare dell’azienda Eco.Ra.D. che si occupa della gestione di rifiuti.
Secondo l’accusa, l’azienda, che era stata sequestrata nei primi di agosto per violazioni in materia ambientale, ha continuato lo stesso a svolgere le proprie attività, ricevendo e trattando i rifiuti conferiti, in particolare carta, cartone e materie plastiche.
Durante un controllo svolto nella prima mattinata di venerdì, i militari hanno notato che sul cancello dell’azienda era stato posizionato un cartello nel quale era scritto che l’attività era chiusa per problemi tecnici. All’interno, però, si vedevano alcuni operai intenti a lavorare i rifiuti.
I militari, insospettiti, hanno deciso di verificare cosa stesse accadendo, constatando dunque che si stava tranquillamente lavorando, come se nulla fosse, i cartelli del sequestro spariti e lo stato dei luoghi si presentava molto diverso rispetto a quello cristallizzato al momento del primo sequestro.
A questo punto, vista la gravità del fatto, i militari non hanno potuto fare altro che dichiarare in stato di arresto il titolare dell’azienda con l’accusa di avere violato i sigilli, aggravata dal fatto di essere anche il custode delle cose sequestrate.
Inoltre, gli è stato contestato il reato di gestione illecita di rifiuti.
Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Palmi ha disposto la misura degli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo che sarà svolto a breve.
Tenuto conto di quanto accaduto, l’azienda è stata nuovamente sequestrata.
Secondo l’accusa, l’azienda, che era stata sequestrata nei primi di agosto per violazioni in materia ambientale, ha continuato lo stesso a svolgere le proprie attività, ricevendo e trattando i rifiuti conferiti, in particolare carta, cartone e materie plastiche.
Durante un controllo svolto nella prima mattinata di venerdì, i militari hanno notato che sul cancello dell’azienda era stato posizionato un cartello nel quale era scritto che l’attività era chiusa per problemi tecnici. All’interno, però, si vedevano alcuni operai intenti a lavorare i rifiuti.
I militari, insospettiti, hanno deciso di verificare cosa stesse accadendo, constatando dunque che si stava tranquillamente lavorando, come se nulla fosse, i cartelli del sequestro spariti e lo stato dei luoghi si presentava molto diverso rispetto a quello cristallizzato al momento del primo sequestro.
A questo punto, vista la gravità del fatto, i militari non hanno potuto fare altro che dichiarare in stato di arresto il titolare dell’azienda con l’accusa di avere violato i sigilli, aggravata dal fatto di essere anche il custode delle cose sequestrate.
Inoltre, gli è stato contestato il reato di gestione illecita di rifiuti.
Il magistrato di turno della Procura della Repubblica di Palmi ha disposto la misura degli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo che sarà svolto a breve.
Tenuto conto di quanto accaduto, l’azienda è stata nuovamente sequestrata.
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