REGGIO CALABRIA. La società SS Medici con sede in Taranto e che vanta un esperienza trentennale nel settore dell’emodialisi ha offerto ormai da tempo la disponibilità a creare in tre mesi, dal rilascio delle autorizzazioni previste, un Centro Dialisi nel territorio del comune reggino.
La SS Medici ha già individuato e affittato idonei locali e nel mese di marzo del 2017 ha presentato attraverso la Suap del Comune di Reggio Calabria apposita istanza al Dipartimento della Salute della Regione Calabria.
Inspiegabilmente e nonostante l’evidente emergenza sanitaria che gli ammalati vivono, il Dipartimento della Salute nega a tutt’oggi le necessarie autorizzazioni di legge, trincerandosi dietro complicate procedure che lasciano esterrefatti gli stessi ammalati, che sono ormai a conoscenza di questo progetto, considerata la carenza di postazioni per la dialisi nel territorio reggino.
In particolare il Dipartimento della Salute, evidentemente poco sensibile alla delicatezza della materia considerati i gravi sacrifici dei pazienti costretti a migrare e della loro fragilità dovuta alla malattia in data 31 Agosto 2018 , nel pieno delle proteste degli stessi dializzati, reiterava un comportamento ostativo all’autorizzazione necessaria a costruire a spese della SS Medici il Centro Dialisi Territoriale, demandando alla necessità di espletare ulteriori procedure e chiamando altresì in causa il commissario Scura.
Tutto questo nonostante la continua manifestazione e una serie di istanze da parte del gran numero di pazienti che da anni sono costretti a rivolgersi per le cure salvavita presso una struttura privata in provincia di Messina , con tutti i disagi e i rischi che tale situazione determina e che minacciano pubblicamente addirittura di lasciarsi morire , nonostante le gravissime denunce della loro associazione Aned.
A ben poco sono serviti i richiami del Prefetto e gli appelli del Sindaco di Reggio Calabria.
I tavoli tecnici che si sono succeduti in prefettura non hanno portato alla risoluzione di questa gravissima emergenza sanitaria di cui è a conoscenza anche il Ministro della Salute.
Come ultimo atto dovuto siamo stati costretti a mettere in mora con un atto extragiudiziale il Dipartimento della Salute della Regione Calabria al fine di tutelare eventualmente in giudizio le nostre legittime istanze , ed indirettamente anche quelle dei Dializzati della città di Reggio Calabria.
Per concludere a tutt’oggi in atto non sono stati presentati alla Suap progetti analoghi al nostro ne da parte di Enti pubblici ne tantomeno da altri soggetti privati.
La SS Medici ha già individuato e affittato idonei locali e nel mese di marzo del 2017 ha presentato attraverso la Suap del Comune di Reggio Calabria apposita istanza al Dipartimento della Salute della Regione Calabria.
Inspiegabilmente e nonostante l’evidente emergenza sanitaria che gli ammalati vivono, il Dipartimento della Salute nega a tutt’oggi le necessarie autorizzazioni di legge, trincerandosi dietro complicate procedure che lasciano esterrefatti gli stessi ammalati, che sono ormai a conoscenza di questo progetto, considerata la carenza di postazioni per la dialisi nel territorio reggino.
In particolare il Dipartimento della Salute, evidentemente poco sensibile alla delicatezza della materia considerati i gravi sacrifici dei pazienti costretti a migrare e della loro fragilità dovuta alla malattia in data 31 Agosto 2018 , nel pieno delle proteste degli stessi dializzati, reiterava un comportamento ostativo all’autorizzazione necessaria a costruire a spese della SS Medici il Centro Dialisi Territoriale, demandando alla necessità di espletare ulteriori procedure e chiamando altresì in causa il commissario Scura.
Tutto questo nonostante la continua manifestazione e una serie di istanze da parte del gran numero di pazienti che da anni sono costretti a rivolgersi per le cure salvavita presso una struttura privata in provincia di Messina , con tutti i disagi e i rischi che tale situazione determina e che minacciano pubblicamente addirittura di lasciarsi morire , nonostante le gravissime denunce della loro associazione Aned.
A ben poco sono serviti i richiami del Prefetto e gli appelli del Sindaco di Reggio Calabria.
I tavoli tecnici che si sono succeduti in prefettura non hanno portato alla risoluzione di questa gravissima emergenza sanitaria di cui è a conoscenza anche il Ministro della Salute.
Come ultimo atto dovuto siamo stati costretti a mettere in mora con un atto extragiudiziale il Dipartimento della Salute della Regione Calabria al fine di tutelare eventualmente in giudizio le nostre legittime istanze , ed indirettamente anche quelle dei Dializzati della città di Reggio Calabria.
Per concludere a tutt’oggi in atto non sono stati presentati alla Suap progetti analoghi al nostro ne da parte di Enti pubblici ne tantomeno da altri soggetti privati.
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