Mi rivolgo a Te, Reggino Concittadino di Reggio Calabria,
amico od amica, esplicito estimatore o leale dissidente o più semplicemente perplesso, sempre e comunque stimato,
sulla nota questione della revoca delle deleghe e dell’incarico di Assessore al Comune, e delle ragioni che hanno indotto il Sindaco Falcomatà ad adottare il provvedimento, è meglio che Te ne parli, anzi scriva, personalmente, visto che ad informarti su questi gravi fatti è solo il controinteressato con un’intervista giornalistica, nel corso della quale, a risposta di domande scarsamente incisive o provocatorie, ha addotto povere ragioni e sicuri mendaci a sostegno della sua decisione, con l’impudenza perfino di definire la mia estromissione come una scelta obbligata.
Comprenderai perciò che devo per forza azionare una forma di replica, essendomi stato negato pure il contraddittorio anticipato, e lo faccio con questo testo a chiarimento che affido al web e che per forza di cose non potrà essere breve, e Ti prego di sacrificarTi a leggerlo per intero, altrimenti l’impostura stampata sarà prevaricatrice della verità vera e Tu potresti nutrire dubbi sulla mia correttezza personale e sulla diligenza professionale di ormai ex-amministratrice, fermo e rispettato il Tuo diritto di dissentire dalle mie argomentazioni ma non, Ti assicuro e Te ne prego, sulla effettività dei dati che Ti porgo e che Ti invito alla più scrupolosa verifica.
Ti anticipo che le ragioni esplicitate nel decreto di revoca, mai discusse dalla sottoscritta con il Sindaco , notificatomi solo nella mattinata del 22 luglio 2017, le ho apprese brutalmente solo dalla stampa locale. Le suddette motivazioni non solo non corrispondono a verità ma per di più non sono per nulla coincidenti con quelle comunicate dall’intervistatore, anzi ne divergono in punti sostanziali!
Non posso in questa sede chiarire esaustivamente la storia di quasi tre anni. Per adesso, rispetto alla intervista , affronto le questioni “utilizzate” dal primo cittadino, procedendo con ordine :
dice il Sindaco che la mia colpa é che “non ho mai fatto squadra e non mi sarei mai sentita parte del loro progetto. Un corpo estraneo alla Giunta”.
Se Falcomatà intende squadra navale, ossia il convoglio delle navi che deve navigare compatto perché così è più sicuro dagli attacchi nemici, e che quindi l’incrociatore leggero deve rallentare per non distanziare la più lenta delle navi-appoggio, ebbene, lo confesso, non sono stata al passo, io ho corso in avanti per risollevare le sorti della mia Città, anzi mi sono precipitata senza esitazione alcuna in tutte le sedi possibili per ottenere qualche risultato concreto: a Catanzaro, in Soprintendenza, in Prefettura, in Procura, al Ministero, perché per me era urgente anzi vitale non perdere tempo, non fare scadere i termini per i progetti e chiedere proroghe per quelli scaduti, non disperdere i finanziamenti di cui la Regione preannunciava la prossima revoca e sollecitava a rimettere gli atti di nostra competenza, che non erano ancora pronti.
Ed ho sentito ancora più prioritario l’obbligo morale di denunciare situazioni torbide interne che pregiudicavano la stessa immagine dell’Ente Comunale, per disperdere dai corridoi postulanti, più o meno presentabili, tutti in affanno per chiedere favori, commesse o provvidenze discutibilmente legittime, benefici che evidentemente erano stati loro promessi, per supplicare le imprese a riprendere i lavori interrotti per la buona ragione che non gli erano stati ancora pagati, per chiedere al riottoso apparato comunale di predisporre gli atti di sua competenza che erano essenzialmente prodromici a quelli che doveva adottare il mio settore. Risultato? Mi è stato rimproverato più volte e con disprezzo, anche in occasione di una conferenza stampa che “non serve a niente un giocatore come Van Basten in una squadra di giocatori del Loreto”.
Ed ancora quanto alla mia lealtà istituzionale ed al grave handicap in cui sarei incorsa definendo il comportamento di alcuni dei Consiglieri comunali della piuttosto composita maggioranza consiliare come quello tipico degli "avversari" sconsiderati e non “scriteriati” come falsamente apparso sulla stampa, mi chiedo come altrimenti si possa definire la portata di attacchi studiati a tavolino e senza fondamento con i quali non solo si contrasta il “proprio” Assessore senza informarlo preventivamente, senza chiedere un minimo confronto e senza alcun rispetto neppure del delicato momento della sua vita di donna. Ricordo che l’attacco critico del tutto immotivato del consigliere Latella Giovanni, delegato allo Sport, sulla questione della palestra di Archi, non era stato agitato neppure in sede consiliare, come era giusto che fosse, o inoltrato con nota al Sindaco o alla Giunta o all’Assessore al ramo come interrogazione scritta con richiesta di chiarimenti, ma è stato pubblicato sui giornali, e da questi l’ho appreso, ed ho contestato, con la stessa forma e modalità, e non potevo fare diversamente, ogni presunto addebito di ritardi o di inefficienza mia o del mio settore in maniera completa ed esaustiva, documentata peraltro, tanto che non ho notizia di replica o di rettifica o di dichiarazione d’insoddisfazione da parte dell’interessato.
Ricorderai che subito dopo c’è stata l’iniziativa del gruppo consiliare Idem, coordinato dal Consigliere delegato agli acquedotti dottor Paolo Brunetti, immune certamente da responsabilità personali in ordine ai disagi della cittadinanza sulla conclamata inefficienza del servizio idrico - e Tu ne sai qualcosa ! - in merito alla questione del teatro di Gallico, veicolato sulla stampa, e non quindi articolato nelle forme non solo protocollari ma perfino regolamentari di cui sopra ho fatto cenno; ma in questo caso non è stato affatto necessario che io replicassi alle insulsaggini dei contenuti della forte censura nei miei confronti perché, poco prima, avevo notiziato la Città che l’opera pubblica, il cui iter era fermo da un decennio e rispetto all’esecuzione della quale v’era una giusta e forte aspettativa sociale, era in fase di assegnazione avanzata e si attendeva il decorso dei termini di legge per procedere alla consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria, convocata in Assessorato affinchè si preparasse per tempo all’intrapresa dei lavori appaltati, appunto perchè ogni giorno era prezioso. E prima ancora ricordiamoci degli altri sodali, Castorina che contestava lo storico regolamento, voluto da me dopo anni di totale anarchia del settore, per le assegnazioni delle case popolari senza avermi mai chiesto nessuna informazione in merito e poi Sera che negava il suo dissenso dopo quanto emerso dallo stesso verbale di una commissione consiliare appositamente convocata e che contiene sue precise dichiarazioni ed infine Neri che parlava pateticamente del “bene comune” che in questo caso per lo stesso, da tempo, non poteva non coincidere che con la mia fuoriuscita dalla Giunta e per finire il colpo decisivo del loro Capo che non appoggiato nella scelta da altri consiglieri, molti dei quali, invero, mi hanno personalmente contattata, è stato costretto a procedere da solo. Dopo aver negato falsamente sulla stampa e in televisione, per giorni, che si stesse pensando alla mia defenestrazione non riusciva però a chiarire alla cittadinanza come mai sul piano della coerenza della compagine politica di maggioranza rispetto all’attività di governo della Giunta, che ne è espressione e della quale è sostegno, i consiglieri continuavano a mancare di correttezza non solo nei miei confronti ma anche del loro leader, che - guarda caso - non ha neanche avvertito il grave insulto portatogli con le iniziative individuali di critica.
E da ultimo, come seconda opzione ed io l’ho appreso solo domenica mattina, sembra che la mia “cacciata” senza preavviso gli sia stata perentoriamente imposta dai miei ex-colleghi di Giunta, nessuno dei quali identificato, e non si sa bene se a maggioranza larga o di misura o all’unanimità, i quali avrebbero lamentato mia scarsa collaborazione o le mie assenze ingiustificate alle sessioni indette. Peccato però che la sottoscritta sa bene che la Verità per aver, tra l’altro, sentito taluni dei colleghi personalmente, è ben altra!!!
Ed ora bisogna affermarla con forza ed uscire dagli infingimenti imposti dalla buona educazione e dalle cautele etichettuali:
ha fatto sorridere mezza Città la dichiarazione di Falcomatà che sostiene “di avermi difesa fino a quando ha potuto” , ma non oltre (sic ?), dalle disapprovazioni sul mio assenteismo, se tali e se vere, dei colleghi di Giunta, ebbene questa fandonia può raccontarla ai suoi compari o comari o ai sicofanti già beneficiati di nomine negli enti comunali o di promesse a breve termine, ma non alle persone oneste e per bene; che però io non sia stata difesa dal Sindaco dagli attacchi dei Consiglieri comunali della maggioranza - incredibile, ma vero! - è un dato tanto sicuro che a Falcomatà conviene sottacere, perché c’è anche un limite alla spudoratezza; non c’è un rigo né una parola da parte sua o del Comune sugli interventi a mezzo stampa dei consiglieri Latella e Brunetti, platealmente fatti su commissione o meglio su mandato, rivelatisi però non funzionali al fine di fare apparire un dissenso politico consiliare nei miei riguardi, malaccorta iniziativa rimasta seppellita nel ridicolo.
Fallito questo espediente, di conseguenza bisognava gabbare la gente affermando che il mio esodo era imposto da forze partitiche centrali, e quindi dalla Segreteria Pd; ma Tu sai bene che questa altra panzana è stata smentita con dichiarazione ufficiale dello stesso onorevole Lorenzo Guerini con decisione e tempestività.
Quanto alla risalente solidarietà alla quale fa cenno il Sindaco, nelle note circostanze del vile atto intimidatorio perpetrato ai miei danni, ed al Consiglio comunale aperto indetto a mio sostegno per volontà del Primo Cittadino, ricordo ai tanti che la manifestazione di sostegno venne estesa anche al collega dottor Nino Zimbalatti, forse meno in pericolo di me, e per il solo fatto di essere stato destinatario di due scritte sui muri nella fattispecie quelle di “asino e pinocchio” che pure sembrarono talmente gravi al Sindaco ed ai suoi amici da decidere che io non avrei mai potuto avere un ruolo da “protagonista” neanche in quella triste occasione. Miserie morali!!!
Ricordo lo sdegno della gente nel sottolineare questa ennesima mancanza di rispetto nei miei confronti e ricordo benissimo che ad abbracciarmi sono stati quasi tutti i Consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Tutti quelli che, per intenderci, anche in questa occasione si sono distinti per ben altra signorilità, astenendosi da mesi da qualunque appunto critico nei miei confronti non solo per riguardo alla mia condizione di gestante, che non ho mai né sfruttato né strumentalizzato - ed è una canaglia, chi lo pensa! - quanto invece perché onestamente hanno riconosciuto il mio lavoro, l’assoluto rispetto dei miei doveri istituzionali e la mia presenza quotidiana in Assessorato o sui cantieri tutti i giorni, impegno prioritario rispetto alle tante sedute di Giunta in cui si è discusso poco o nulla.
Ma se queste possono essere opinioni confrontate, passiamo pure ai Fatti.
E li enumero, anche se meglio di me potrebbe farlo la straordinaria squadra dei Carabinieri in borghese a cui la nostra Città deve essere grata per il lavoro svolto e che mi ha “realmente” difesa nei momenti più bui.
Penso alla vergognosa vicenda dell’hotel Miramare affidato all’amico del Sindaco senza nessuna procedura di manifestazione di interesse e con l’autorizzazione ad eseguire lavori senza autorizzazione da parte della Soprintendenza, che è obbligatoria nel caso di immobile di pregio storico ed architettonico, al Parco Caserta venduto a privati in maniera assolutamente illegittima, alla delibera sul Sistema della mobilità che mandò in rivolta mezza Città, alla vicenda dei lavori arbitrari sul corso Garibaldi e sulle vicende del sequestro penale in cui mi sono ritrovata e che faticosamente ho dovuto risolvere, assumendo l’impegno personale di ripristinare la legalità sia con la Soprintendenza che con il PM procedente. Ricordo ancora la vicenda del canile municipale di Mortara, quella del trasferimento della nuora di un boss a Palazzo San Giorgio, della presenza a Palazzo San Giorgio di Paolo Romeo “invitato” come consulente ed amico di taluno e forse di tanti (come emerso dai fatti giudiziari) sulle vicende della città metropolitana che stava per nascere. Penso ancora alla fase attinente alla fase di preselezione della new-co Castore e Polluce, al licenziamento illegittimo della Vigilessa e da ultimo al trasferimento ritorsivo dei funzionari assegnati ai Lavori Pubblici, guarda caso tra i più operativi del mio settore, che ha mandato in tilt settori nevralgici dell’amministrazione, tanto da costringere il Dirigente ingegner Romano a darne immediata comunicazione al Prefetto.
Tutte vicende ai limiti della legalità alle quali ho cercato spesso il confronto che mi è stato negato, rispetto alle quali comunque anche dopo le deliberazioni, sono seguite mie riservate personali dirette al Sindaco ed alla Segretaria generale, tutte datate e conservate agli atti, e precise denunce all’Autorità giudiziaria della quale, per dichiarazione pubblica, sono stata ritenuta unico interlocutore valido ed affidabile.
Riporto solamente un mio grido di dolore in una pec del 20 /10/2015 rimessa al Sindaco "io non temo di perdere questa poltrona, Sindaco. Temo solo di perdere la mia credibilità conquistata a suon di sacrifici immani e senza scendere mai a compromessi".
Ed allorquando, in una delle innumerevoli volte in cui ho cercato di evidenziare tutte le nefandezze del settore e del suo Dirigente, architetto Marcello Cammera, o tutte le volte in cui gli ho raccontato le mortificazioni che subivo come nel caso in cui il dirigente non mi autorizzò a prendere la macchina di servizio per farmi andare a Catanzaro, e impedì ai tecnici del settore di accompagnarmi ai tavoli di lavoro per farmi perdere di credibilità arrivando perfino a negarmi la possibilità di avere una mia segreteria in assessorato, non riuscivo ad ottenere nessuna risposta nel merito dal Sindaco (forse anche perché un familiare di questi era un candidato della maggioranza), anzi ad una mia nota con cui puntualizzavo le varie illegalità su un appalto, Falcomatà mi ha risposto il 29 marzo 2016 alle ore 21,22: “Domani, unitamente alla presente consegnami le tue dimissioni! “alla quale ho immediatamente replicato “Io sono una persona onesta e coerente. Procedi tu se ritieni. Nessun problema”.
Quante mancanze di rispetto poi….
Non voglio fare volare stracci, ma come dimenticare che il Protocollo sulla Legalità negli Appalti Pubblici da me fortemente voluto e redatto su mio imput dallo staff del settore, fu sottoscritto in Prefettura, senza che nessuno si fosse degnato neanche di invitarmi o semplicemente di avvisarmi; lo stesso dottor Raffaele Cantone, intervenuto alla cerimonia e che ebbe parole di forte apprezzamento sul testo, non nascose la sua sorpresa ed il suo disagio per la mia assenza!E che dire del sopralluogo al palazzo di giustizia con
il Sottosegretario Luca Lotti, del quale ebbi notizia solo grazie alla cortesia di un funzionario del mio settore, che indignato me ne riferì, consentendomi di partecipare all’incontro.
Ed ancora, l’isolamento per le vicende dell’asilo di Santa Venere, il cambio di Rup della strada che conduce alla frazione, con tanto di progetto curato dal settore da me guidato, al solo fine di sottrarlo alla mia competenza, come nel caso degli interventi sulla erosione costiera da me seguiti con il massimo impegno fino alla fine o gli annunci sulla rotatoria di Bocale, gli attacchi velati rivolti a quelle dirigenti scolastiche che per ringraziarmi, organizzavano eventi ai quali invitavano l’Assessore e non il Sindaco, la ripicca contro le associazioni che cercavano in me un referente e non passavano prima da Palazzo san Giorgio. Ed ancora, le chiavi dei primi alloggi comunali consegnati “rigorosamente in assenza dell’assessore” privandomi della gioia di vedere i sorrisi di quelle persone per le quali avevo lavorato per mesi, l’inaugurazione neanche condivisa dei fortini di Pentimele, degli asili nido, del Palacolor di Pellaro e tanto, tanto tantissimo altro che in questo momento mi auguro solo di poter dimenticare.
Veniamo alla storiella delle assenze in Giunta? Non sono altro che ipocrisia. Innanzi tutto a dicembre al momento del rimpasto il Sindaco dava atto della mia bravura, presenza ed operosità tanto da assegnarmi ben 6 deleghe in più! Quindi si parla delle assenze da gennaio 2017 ad oggi? Bene, parliamo di assenze nel mio secondo mese di gravidanza e nel nono?! Ma questo non rileva, perché in verità, mentre la governance (s) ragionava sull’essere e sul divenire con tanto di spuntino in sala Giunta e bicchiere dell’aperitivo in mano, io stavo nel mio Ufficio a ricevere le centinaia di persone che volevano esprimermi problemi o bisogni, quelle stesse che oggi mi difendono. Di volta in volta, chiamavo in segreteria generale e apprendendo l’ordine del giorno pressocché inesistente, scrivevo ai colleghi in chat o al capo di gabinetto che ritenevo più opportuno continuare a lavorare in Assessorato. Chiedete ai tecnici del lavori pubblici se sono stata un Assessore assente o meno? Sono stata fino alla fine con il pancione anche sui cantieri più pericolosi ma non mi è mai mancata una mano di sostegno da parte dei miei funzionari, per i quali nutro realmente un affetto fraterno ed i cui messaggi di amarezza nel salutarmi, in questi giorni, mi hanno commosso più di ogni altra cosa.
Si è parlato delle assenze e della mia gravidanza quando gran parte dei colleghi uomini avrebbe dovuto ricordare tutti i loro ritardi giustificati dal fatto di essere meri “accompagnatori” delle loro mogli, neo mamme!!!!
Ma mi chiedo, a scanso di polemiche, come mai il Sindaco invece di presenze in Giunta non dà conto invece più seriamente alla “produttività”?
Perché non si parla di risultati una volta tanto? Di chi ha cercato in pochi mesi di restituire un nuovo volto perfino al settore delle politiche della casa? Di chi ha parlato per la prima volta di Antiracket ai lavori pubblici o di Protocollo alla Legalità? In ogni sessione di Giunta il numero delle mie delibere superava almeno del doppio quelle degli altri settori; non ho mai visto colleghi Assessori portare in discussione più di due delibere, mentre dal settore LLPP se ne presentavano anche 10 alla volta senza considerare tutto il lavoro svolto sempre e solo dal mio settore per far fronte alle carenze delle strutture del decreto Reggio, dei Patti per il sud, delle politiche comunitarie o dei beni confiscati!
E sulla questione della mia “visibilità” , per quello che vale e per quello che me ne importa, sono stata messa nell’ombra in ogni occasione ed in ogni modo possibile, in maniera scientifica addirittura, poiché tutto ciò che atteneva alle mie deleghe veniva demandato ad altri, ma - badate !- soltanto al momento di prendersi i meriti !!!
Ho diversi messaggi in cui dei Consiglieri mi esprimono tutto il loro imbarazzo per non aver potuto neanche ringraziare l’Assessore sulla stampa per esplicito diniego dello staff del sindaco! Ho sempre ingoiato il rospo pur di continuare a lavorare per la Città pur non avendo mancato in almeno tre occasioni di esprimere al Sindaco stesso tutto il mio sdegno per questa campagna bambinesca di “oscuramento” sottolineata più volte dagli stessi organi di stampa, e senza ottenere nessuna risposta.
Ma quello che è inaccettabile è l’affermazione che il settore Lavori Pubblici “zoppica”, che è l’affermazione più schizofrenica di tutte. Ho un elenco molto esteso di opere e di interventi che non penso abbia eguali in nessuno degli altri settori neanche se sommati tutti assieme. Qualche mese addietro, la stessa stampa locale che oggi accoglie l’intervista del primo cittadino, ne aveva dato ampio spazio e da allora non ci siamo certo fermati. Gli unici ritardi attribuiti al settore riguardano opere non di competenza dei LLpp, sfruttate senza onestà e pudore, per inserirle nel calderone delle bugie pur di trovare qualche falsa giustificazione alla scelta di farmi fuori! Che pena!
Ricordo a tutti voi che a dicembre 2016 Falcomatà mi ha soffertamente confermato la delega ai Lavori Pubblici perché la Città lo ha preteso e perché la sera prima del rimpasto mi sono presentata con in mano l’elenco completo di ciò che era stato fatto, sempre e soprattutto nella piena legalità. In realtà quel rimpasto di Giunta nasceva dalla volontà di ridimensionarmi (o di farmi fuori?), e si è consumato secondo i piani del Sindaco e partners avendo cura di sottrarmi l’accesso ad ogni fonte di finanziamento possibile. Nelle deleghe infatti sono rimasta tagliata fuori da tutti i lavori pubblici finanziati dal Decreto Reggio (circa 340 milioni), dai Patti per il Sud (circa 77 milioni) solo su Reggio), e Fondi Europei Pon Metro (circa 32 milioni), tutti fondi da spendere lasciati rigorosamente nella responsabilità dei suoi sodali! Chiedetevi se nelle altre città d’Italia i lavori pubblici sono gestiti da diversi Assessori e non invece dall’ unico che ne sarebbe pienamente legittimato! Ho chiesto più volte la riunificazione in capo ad un unico settore della materia ma la proposta di delibera n.120 del 17/05/2016 già pubblicata, disponibile agli atti con la quale ribadivo tra le altre argomentazioni serissime anche “la necessità di adeguare le politiche di gestione dei lavori pubblici al nuovo codice degli appalti, D.lgs.n.50 del 2016 ed in cui si diceva che anche ai fini dell’anticorruzione non era ammissibile la frammentazione della gestione dei lavori pubblici tra più centri decisionali che ne rende più facile l’annidarsi di criticità, episodi di malaffare, o comunque di cattiva esecuzione dei lavori, in assenza di direttive centrali ed unificate e di controlli interni facenti capo ad un’unica dirigenza ed a un unico settore, con univocità di responsabilità” mi è stata energicamente bocciata in Giunta. Ma non solo, mi sono stati affiancati ben tre delegati alle manutenzioni (idriche, stradali e illuminazioni) per poi scaricare su di me le responsabilità del loro operato.
Sugli incarichi fiduciari alle imprese ed ai professionisti non ho mai avuto veste, mai scelto nessuno discrezionalmente, ho affidato in piena legalità lavori a professionisti, tutti qualificati con ampio curriculum, mediante sorteggio; tanti giovani sono arrivati in Assessorato in lacrime a firmare i contratti addirittura tanto stupiti di essere stati prescelti che neanche ci credevano.
Possono gli altri “politici” confrontarsi con me ed affermare di aver fatto lo stesso ?!
Veniamo ora alle opere, solo indicative (sic!) alle quali fa riferimento il Sindaco per contrassegnare l’inefficienza del settore “frenato” fin dal primo momento dal settore finanze che puntualmente rimandava indietro determine e delibere provenienti dai LLPP: parliamone, dunque, tanto per ridere, ma fa meno ridere invece il terribile interrogativo ripreso sulla stampa “A chi interessano i lavori pubblici ?”.
-Palazzo di Giustizia e Teatro di Gallico. Il Sindaco rispetto a due opere ripartite dopo un fermo di decenni, lamenta due circostanze entrambe preoccupanti se pronunciate dal Capo di una amministrazione : in primo luogo dice “Non si riceve in ufficio una ditta senza sindaco”. Ed invero sono state convocate in Assessorato le impresa aggiudicatarie del completamento dei lavori del Palazzo di Giustizia e del Teatro, dopo iter lunghissimi sbloccati grazie ad un lavoro enorme del mio settore, per una presa di contatti vitali, attendendosi soltanto il decorso dei termini di legge per la consegna dei lavori; su tale punto l’ingegner Marcello Romano, sul quale qualcuno si era permesso di avanzare critiche infondate di immobilismo o di incapacità, ma solo sussurrate invero - more rhegino!- ma non esternate, ha redatto una severa nota di chiarimento, tacciando di analfabetismo amministrativo i suoi detrattori, e riservando la tutela legale della sua onorabilità. Ed in secondo luogo il primo cittadino dice: "che il contratto con le imprese non è stato firmato". Mi chiedo, ma come si fa dopo tre anni a non sapere che la stipula del contratto può avvenire dopo 35 giorni a decorrere dalla dichiarazione di efficacia e aggiudicazione definitiva e quindi dopo la trasmissione della proposta di aggiudicazione da parte della Suap? Parla poi incredibilmente di un anno perso, quando sa benissimo che il progetto è stato rimesso per la gara alla Stazione Unica Appaltante della Provincia nel novembre del 2016 dopo le procedure di verifica obbligatorie per legge e che la stessa Suap (che mi sento di ringraziare per tutta la collaborazione che mi ha dato in questi anni) che tra l’altro oggi dipende dallo stesso Sindaco metropolitano, ha potuto concludere la gara a giugno 2017 con sacrifici enormi, nonostante cioè una carenza di personale ai limiti dell’inverosimile ! Quanto al lavoro dell’Assessorato, dunque, è evidente che in entrambi i casi abbiamo bruciato ogni tappa possibile. Aggiungo, su questi due punti disaminati, che in tali occasioni non era stato invitato il Sindaco, appunto perché non aveva veste alcuna a partecipare ad incontri di sola programmazione e di previo concerto, ma se di questo fatto ingenuamente si duole, dopo aver rifiutato l’invito di partecipare alla consegna dei lavori sul cantiere, tradisce senza dubbio non solo il suo patologico interesse alla quotidiana narcisistica visibilità esterna, alla quale sembra tenere moltissimo, malattia esantematica dalla quale é afflitto e della quale non riesce a guarire ma quel che è più grave una atavica voglia di ingerirsi in qualsiasi modo in un iter burocratico, che mi ricorda il vecchio modo di fare politica e che io ho preteso di bandire dal settore.
-Messa in sicurezza delle "fiumare": in primo luogo, ricordo il recupero di 11 milioni e 800 euro che sono stati miracolosamente acquisiti grazie agli incontri della sottoscritta a Catanzaro negli uffici del Commissario Gallo. Sono state fatte sei gare per la individuazione del contraente privato per la progettazione, fatto che ha stimolato tanti appetiti "politici" e non solo, prontamente delusi da me e dal Dirigente, né è nata un’indagine ed avvertiti con denuncia i Carabinieri, i quali ci hanno sentito diverse volte sulla questione. E sul versante squisitamente tecnico: sono stati presentati due ricorsi e ne è originata una stasi forzata, anche perché il Presidente della commissioni di gara era l’ingegner Fortugno, che il Sindaco conosce bene, e che fu arrestato a luglio 2016, per cui si sono avuti ritardi inevitabili per la sua sostituzione. Spieghi il Sindaco alla gente la linearità del suo operato, quando da un lato riconosce l’ importanza del problema della pericolosità delle fiumare e dall'altro incredibilmente sposta l'unico geologo del Comune di Reggio Calabria dal settore LLPP a Urbanistica - concessioni demaniali, dove non può in alcun modo mettere a frutto la sua professionalità, essendo ovvio che il trasferimento inciderà anche sulla velocità delle procedure per la necessità di trovare un sostituto.
Rammento, infine che sulle fiumare negli ultimi anni sono stati eseguiti numerosi interventi sugli alvei dei torrenti Gallico, Condorato, Malavenda, Annunziata, Sant’Agata, Valanidi e Calopinace.
-Ponte di Paterriti: farei rispondere, al posto mio, la cittadinanza interessata, che mi è stata vicina e mi ha sostenuto. Il Comune ai tempi della reggenza (era tale!) dell’architetto Marcello Cammera, nell’anno 2010, approvava un progetto del ponte senza rampe di accesso (sì, è proprio vero!). Le opere appaltate sono rimaste ferme dal 2011 perché l’impresa non veniva pagata. Nel 2016 sono riuscita faticosamente a convincere l’impresa a riprendere i lavori dell’impalcato, e la struttura ad oggi è completata! Poiché sul ponte ci si deve pur salire in qualche modo, dopo tante implorazioni di trovare le risorse finanziarie, finalmente sono state reperite ed è stato è redatto il progetto di completamento, che è stato rimesso alla Suap circa due mesi fa. E’ evidente che adesso si è in attesa della gara; non si capisce cosa voglia dire il Sindaco!
-Ponte di Fiumarella: non saprei neanche indicare il numero delle pec che abbiamo inviato a Palazzo San Giorgio per sollecitare adempimenti e se i lavori sono in corso è grazie al grande impegno del Rup e all’opera di mediazione e di persuasione per continuare i lavori che ho fatto con l’impresa, che non era stata pagata da mesi!; anche in questo caso non si capisce cosa intenda dire il Sindaco.
-Palacalafiore: dopo la riapertura, della quale mi hanno dato atto tutti i responsabili allora presenti alla cerimonia della società Viola, gli ulteriori lavori sono stati ultimati sei mesi fa. L’unico tempo perso è da attribuire ai ritardi nella approvazione da parte del settore Finanze della perizia per lavori ulteriori richiesti dallo organo politico, ma che, dopo e non prima, si è riscontrato che erano stati fatti in assenza di copertura finanziaria!
-Bando per la messa in sicurezza delle scuole: abbiamo partecipato solo con una proposta ma dimentica il Sindaco, ma ricorderanno senz’altro i cittadini del luogo, presenti alle riunioni con i rappresentanti delle varie scuole, quante volte io lo abbia supplicato affinché nella sua “pseudo rotazione dei Dirigenti” sottraesse l’edilizia scolastica e quella sportiva alle cure dell’architetto Marcello Cammera, attenzionato non da ultimo dalla Procura anche per la questione relativa alle 14 scuole comunali chiuse!!!
Ci fu l’ennesima mia discussione con il Sindaco in presenza di diversi colleghi dove io insistevo sull’opportunità di sottrarre queste competenze a quella dirigenza. Cosa accadde? In sostanza la rimozione del Dirigente ha di fatto comportato l’affidamento alla stessa persona di più potere discrezionale di quello prima esercitato nella veste dismessa, e ciò si è protratto fino al suo arresto.
Tra l’altro, al bando regionale si partecipava con progetti esecutivi, ed il Sindaco dovrebbe sapere che il bilancio del Comune, ad onta delle reiterate richieste del Dirigente LLPP, non prevede poste per affidare incarichi di progettazione. Il Comune aveva un solo progetto esecutivo, quello della scuola di Salice, e lo ho prontamente rimesso ed è stato approvato.
Ovviamente, data la alta specializzazione che oggi richiede la redazione di progetti esecutivi complessi come quello della messa in sicurezza di un edificio pubblico, l’Ente non ha risorse umane (ingegneri elettrotecnici) né mezzi (software- plotter strumentazione per rilievi) necessari per una progettazione esecutiva adeguata alle nuove norme, per cui non è dato capire quali altre proposte avremmo potuto inoltrare alla Regione.
Tuttavia di questa vicenda mi è gradito ricordare che, nonostante tutto e pur nell’inesistenza di un’ anagrafe scolastica del settore mai fatta o comunque mai messa a disposizione, i Funzionari dei LLPP hanno lavorato la notte pur di consentire alla Città di partecipare al bando. Ricordo ancora le parole del Capostruttura del Dipartimento lavori pubblici della Regione, che mi disse: "Assessore, hai fatto un miracolo!"
-Delibera PEBA per eliminazione delle barriere architettoniche: il Peba esiste nella Città di Reggio Calabria solo perché l’ho pensato e l’ho voluto io assieme alle Associazioni interessate.
Nel settore è operativo il gruppo di lavoro che ha già terminato tutto il lavoro di monitoraggio, tra l’altro garantendo attraverso serie verifiche, a diversi nostri concittadini di non perdere (come succedeva da diversi anni) importanti fonti di finanziamento regionale. Come è noto a tanti ma non al Sindaco il Peba è un piano particolareggiato, che quindi norma nel dettaglio le previsioni del Piano strutturale di coordinamento, per intenderci il Psc, che individua ad esempio le aree destinate a verde pubblico, quelle soggette a demolizione e/o ricostruzione, le aree industriali, le aree infrastrutturali, ecc.
E’ evidente che solo a seguito della approvazione del Psc possono e debbono essere redatti i piani particolareggiati che, sulla base degli indirizzi del sub-piano, dettano norme di dettaglio. A Reggio Calabria il PSC non è stato ancora redatto nella sua forma esecutiva né tanto meno approvato ed in assenza di tale strumento urbanistico il Peba non può essere redatto né approvato perché mancherebbero gli indirizzi urbanistici e le previsioni di sviluppo della Città.
Stupisce, ma non tanto, ormai, che il Sindaco invece di sollecitare al settore urbanistica la redazione e approvazione del Psc ( che si dice pronto da anni) quale presupposto essenziale per la redazione ed approvazione dei piani particolareggiati, tra cui il Peba, ne solleciti invece la redazione che è impossibile in assenza del Psc. In altri termini si contesta in maniera insulsa la mancata redazione del Peba ma non quella del Psc di competenza di altro settore, che a quello è prioritario quale presupposto essenziale.
Senza trascurare di osservare che perfino la redazione di un preliminare del Peba richiede l’impiego di risorse finanziarie per rilievi, restituzione grafica ecc. In bilancio non si è ritenuto di inserire nemmeno un euro per finanziare tali studi, sebbene il finanziamento sia stato appositamente richiesto dal Dirigente LLPP.
Per finire il Sindaco mi attribuisce responsabilità per gli Arredi del corso Garibaldi: trattasi ancora una volta di errore (o malafede) madornale in cui incorre il Sindaco in quanto l’Assessorato competente, così come per tutti i lavori del corso Garibaldi è quello che tratta i fondi europei.
E per concludere, in linea generale, quando il Sindaco dice che siamo tutti per la legalità e non solo l’Assessore Marcianò, io mi limito a ricordargli che le sole denunce serie all’Autorità Giudiziaria hanno riguardato i settori fino ad ieri da me diretti, e sono solo a mia firma, tant’é che il Procuratore Cafiero de Raho dandone atto, disse, in una infuocata conferenza stampa, "ringraziamo la Marcianò, unica fiera oppositrice del Cammera".
E per ora può bastare.
Quanto all’augurio che mi viene fatto, lo ricambio, ma non certo con la stessa ipocrisia che è stata manifestata nei miei confronti, che è la stessa che mi è stata riservata del momento del rimpasto di Giunta quando nel dire ai presenti "ed adesso lasciatela lavorare" mi si è augurato buon lavoro, pensando a torto di potermi affossare con deleghe “scottanti” e sapendo bene che quella raccomandazione "di lasciarmi lavorare" avrebbe dovuto farla solo a se stesso e non certo alla Città ; ed ancora penso all’infelice esternazione, dopo quattro giorni, ossia la frase "auguri compagna" subito dopo la mia nomina in Segreteria nazionale!
Si può essere, lo capisco e mi fa orrore, convinti apologeti della menzogna, perché la verità è insopportabile, petulante, fastidiosa ed ossessiva, e quando ci si deve confrontare con il vero, è comodo ricorrere al sotterfugio, alla meschinità ed al pretesto ma non fino al punto di contrabbandare dati di abbagliante chiarezza con puerili mistificazioni; io sono uscita dalla simpatia del Sindaco quasi subito e cioè quando si è accorto che non ero condizionabile, né intellettualmente né caratterialmente, ed in tempi più recenti quando sono stata cooptata nella Segreteria politica del Pd, incarico al quale egli vivamente aspirava, per cui la mia estromissione dalla Giunta non rappresenta solo una stolta ripicca ma è la garanzia che l’ulteriore percorso della consiliatura avrà soltanto lui come protagonista.
Grazie, Reggio, di avermi letto, non scenderò più in polemiche neanche se da qualcuno furbescamente provocate. Io ci ho creduto davvero nel mio ruolo e se non mi sono dimessa dopo tutto quello che ho subito, non è stato certo per mancanza di dignità ma per l’esatto contrario, per preservare comunque la dignità di una Città e di una comunità di gente meravigliosa che ho provato a rappresentare e difendere nonostante le innumerevoli avversità. Per il resto, se qualche volta non sono stata all’altezza delle Tue aspettative, comprendimi e continua a volermi bene, come, in modo commovente, hai finora dimostrato.
amico od amica, esplicito estimatore o leale dissidente o più semplicemente perplesso, sempre e comunque stimato,
sulla nota questione della revoca delle deleghe e dell’incarico di Assessore al Comune, e delle ragioni che hanno indotto il Sindaco Falcomatà ad adottare il provvedimento, è meglio che Te ne parli, anzi scriva, personalmente, visto che ad informarti su questi gravi fatti è solo il controinteressato con un’intervista giornalistica, nel corso della quale, a risposta di domande scarsamente incisive o provocatorie, ha addotto povere ragioni e sicuri mendaci a sostegno della sua decisione, con l’impudenza perfino di definire la mia estromissione come una scelta obbligata.
Comprenderai perciò che devo per forza azionare una forma di replica, essendomi stato negato pure il contraddittorio anticipato, e lo faccio con questo testo a chiarimento che affido al web e che per forza di cose non potrà essere breve, e Ti prego di sacrificarTi a leggerlo per intero, altrimenti l’impostura stampata sarà prevaricatrice della verità vera e Tu potresti nutrire dubbi sulla mia correttezza personale e sulla diligenza professionale di ormai ex-amministratrice, fermo e rispettato il Tuo diritto di dissentire dalle mie argomentazioni ma non, Ti assicuro e Te ne prego, sulla effettività dei dati che Ti porgo e che Ti invito alla più scrupolosa verifica.
Ti anticipo che le ragioni esplicitate nel decreto di revoca, mai discusse dalla sottoscritta con il Sindaco , notificatomi solo nella mattinata del 22 luglio 2017, le ho apprese brutalmente solo dalla stampa locale. Le suddette motivazioni non solo non corrispondono a verità ma per di più non sono per nulla coincidenti con quelle comunicate dall’intervistatore, anzi ne divergono in punti sostanziali!
Non posso in questa sede chiarire esaustivamente la storia di quasi tre anni. Per adesso, rispetto alla intervista , affronto le questioni “utilizzate” dal primo cittadino, procedendo con ordine :
dice il Sindaco che la mia colpa é che “non ho mai fatto squadra e non mi sarei mai sentita parte del loro progetto. Un corpo estraneo alla Giunta”.
Se Falcomatà intende squadra navale, ossia il convoglio delle navi che deve navigare compatto perché così è più sicuro dagli attacchi nemici, e che quindi l’incrociatore leggero deve rallentare per non distanziare la più lenta delle navi-appoggio, ebbene, lo confesso, non sono stata al passo, io ho corso in avanti per risollevare le sorti della mia Città, anzi mi sono precipitata senza esitazione alcuna in tutte le sedi possibili per ottenere qualche risultato concreto: a Catanzaro, in Soprintendenza, in Prefettura, in Procura, al Ministero, perché per me era urgente anzi vitale non perdere tempo, non fare scadere i termini per i progetti e chiedere proroghe per quelli scaduti, non disperdere i finanziamenti di cui la Regione preannunciava la prossima revoca e sollecitava a rimettere gli atti di nostra competenza, che non erano ancora pronti.
Ed ho sentito ancora più prioritario l’obbligo morale di denunciare situazioni torbide interne che pregiudicavano la stessa immagine dell’Ente Comunale, per disperdere dai corridoi postulanti, più o meno presentabili, tutti in affanno per chiedere favori, commesse o provvidenze discutibilmente legittime, benefici che evidentemente erano stati loro promessi, per supplicare le imprese a riprendere i lavori interrotti per la buona ragione che non gli erano stati ancora pagati, per chiedere al riottoso apparato comunale di predisporre gli atti di sua competenza che erano essenzialmente prodromici a quelli che doveva adottare il mio settore. Risultato? Mi è stato rimproverato più volte e con disprezzo, anche in occasione di una conferenza stampa che “non serve a niente un giocatore come Van Basten in una squadra di giocatori del Loreto”.
Ed ancora quanto alla mia lealtà istituzionale ed al grave handicap in cui sarei incorsa definendo il comportamento di alcuni dei Consiglieri comunali della piuttosto composita maggioranza consiliare come quello tipico degli "avversari" sconsiderati e non “scriteriati” come falsamente apparso sulla stampa, mi chiedo come altrimenti si possa definire la portata di attacchi studiati a tavolino e senza fondamento con i quali non solo si contrasta il “proprio” Assessore senza informarlo preventivamente, senza chiedere un minimo confronto e senza alcun rispetto neppure del delicato momento della sua vita di donna. Ricordo che l’attacco critico del tutto immotivato del consigliere Latella Giovanni, delegato allo Sport, sulla questione della palestra di Archi, non era stato agitato neppure in sede consiliare, come era giusto che fosse, o inoltrato con nota al Sindaco o alla Giunta o all’Assessore al ramo come interrogazione scritta con richiesta di chiarimenti, ma è stato pubblicato sui giornali, e da questi l’ho appreso, ed ho contestato, con la stessa forma e modalità, e non potevo fare diversamente, ogni presunto addebito di ritardi o di inefficienza mia o del mio settore in maniera completa ed esaustiva, documentata peraltro, tanto che non ho notizia di replica o di rettifica o di dichiarazione d’insoddisfazione da parte dell’interessato.
Ricorderai che subito dopo c’è stata l’iniziativa del gruppo consiliare Idem, coordinato dal Consigliere delegato agli acquedotti dottor Paolo Brunetti, immune certamente da responsabilità personali in ordine ai disagi della cittadinanza sulla conclamata inefficienza del servizio idrico - e Tu ne sai qualcosa ! - in merito alla questione del teatro di Gallico, veicolato sulla stampa, e non quindi articolato nelle forme non solo protocollari ma perfino regolamentari di cui sopra ho fatto cenno; ma in questo caso non è stato affatto necessario che io replicassi alle insulsaggini dei contenuti della forte censura nei miei confronti perché, poco prima, avevo notiziato la Città che l’opera pubblica, il cui iter era fermo da un decennio e rispetto all’esecuzione della quale v’era una giusta e forte aspettativa sociale, era in fase di assegnazione avanzata e si attendeva il decorso dei termini di legge per procedere alla consegna dei lavori all’impresa aggiudicataria, convocata in Assessorato affinchè si preparasse per tempo all’intrapresa dei lavori appaltati, appunto perchè ogni giorno era prezioso. E prima ancora ricordiamoci degli altri sodali, Castorina che contestava lo storico regolamento, voluto da me dopo anni di totale anarchia del settore, per le assegnazioni delle case popolari senza avermi mai chiesto nessuna informazione in merito e poi Sera che negava il suo dissenso dopo quanto emerso dallo stesso verbale di una commissione consiliare appositamente convocata e che contiene sue precise dichiarazioni ed infine Neri che parlava pateticamente del “bene comune” che in questo caso per lo stesso, da tempo, non poteva non coincidere che con la mia fuoriuscita dalla Giunta e per finire il colpo decisivo del loro Capo che non appoggiato nella scelta da altri consiglieri, molti dei quali, invero, mi hanno personalmente contattata, è stato costretto a procedere da solo. Dopo aver negato falsamente sulla stampa e in televisione, per giorni, che si stesse pensando alla mia defenestrazione non riusciva però a chiarire alla cittadinanza come mai sul piano della coerenza della compagine politica di maggioranza rispetto all’attività di governo della Giunta, che ne è espressione e della quale è sostegno, i consiglieri continuavano a mancare di correttezza non solo nei miei confronti ma anche del loro leader, che - guarda caso - non ha neanche avvertito il grave insulto portatogli con le iniziative individuali di critica.
E da ultimo, come seconda opzione ed io l’ho appreso solo domenica mattina, sembra che la mia “cacciata” senza preavviso gli sia stata perentoriamente imposta dai miei ex-colleghi di Giunta, nessuno dei quali identificato, e non si sa bene se a maggioranza larga o di misura o all’unanimità, i quali avrebbero lamentato mia scarsa collaborazione o le mie assenze ingiustificate alle sessioni indette. Peccato però che la sottoscritta sa bene che la Verità per aver, tra l’altro, sentito taluni dei colleghi personalmente, è ben altra!!!
Ed ora bisogna affermarla con forza ed uscire dagli infingimenti imposti dalla buona educazione e dalle cautele etichettuali:
ha fatto sorridere mezza Città la dichiarazione di Falcomatà che sostiene “di avermi difesa fino a quando ha potuto” , ma non oltre (sic ?), dalle disapprovazioni sul mio assenteismo, se tali e se vere, dei colleghi di Giunta, ebbene questa fandonia può raccontarla ai suoi compari o comari o ai sicofanti già beneficiati di nomine negli enti comunali o di promesse a breve termine, ma non alle persone oneste e per bene; che però io non sia stata difesa dal Sindaco dagli attacchi dei Consiglieri comunali della maggioranza - incredibile, ma vero! - è un dato tanto sicuro che a Falcomatà conviene sottacere, perché c’è anche un limite alla spudoratezza; non c’è un rigo né una parola da parte sua o del Comune sugli interventi a mezzo stampa dei consiglieri Latella e Brunetti, platealmente fatti su commissione o meglio su mandato, rivelatisi però non funzionali al fine di fare apparire un dissenso politico consiliare nei miei riguardi, malaccorta iniziativa rimasta seppellita nel ridicolo.
Fallito questo espediente, di conseguenza bisognava gabbare la gente affermando che il mio esodo era imposto da forze partitiche centrali, e quindi dalla Segreteria Pd; ma Tu sai bene che questa altra panzana è stata smentita con dichiarazione ufficiale dello stesso onorevole Lorenzo Guerini con decisione e tempestività.
Quanto alla risalente solidarietà alla quale fa cenno il Sindaco, nelle note circostanze del vile atto intimidatorio perpetrato ai miei danni, ed al Consiglio comunale aperto indetto a mio sostegno per volontà del Primo Cittadino, ricordo ai tanti che la manifestazione di sostegno venne estesa anche al collega dottor Nino Zimbalatti, forse meno in pericolo di me, e per il solo fatto di essere stato destinatario di due scritte sui muri nella fattispecie quelle di “asino e pinocchio” che pure sembrarono talmente gravi al Sindaco ed ai suoi amici da decidere che io non avrei mai potuto avere un ruolo da “protagonista” neanche in quella triste occasione. Miserie morali!!!
Ricordo lo sdegno della gente nel sottolineare questa ennesima mancanza di rispetto nei miei confronti e ricordo benissimo che ad abbracciarmi sono stati quasi tutti i Consiglieri comunali, di maggioranza e di opposizione. Tutti quelli che, per intenderci, anche in questa occasione si sono distinti per ben altra signorilità, astenendosi da mesi da qualunque appunto critico nei miei confronti non solo per riguardo alla mia condizione di gestante, che non ho mai né sfruttato né strumentalizzato - ed è una canaglia, chi lo pensa! - quanto invece perché onestamente hanno riconosciuto il mio lavoro, l’assoluto rispetto dei miei doveri istituzionali e la mia presenza quotidiana in Assessorato o sui cantieri tutti i giorni, impegno prioritario rispetto alle tante sedute di Giunta in cui si è discusso poco o nulla.
Ma se queste possono essere opinioni confrontate, passiamo pure ai Fatti.
E li enumero, anche se meglio di me potrebbe farlo la straordinaria squadra dei Carabinieri in borghese a cui la nostra Città deve essere grata per il lavoro svolto e che mi ha “realmente” difesa nei momenti più bui.
Penso alla vergognosa vicenda dell’hotel Miramare affidato all’amico del Sindaco senza nessuna procedura di manifestazione di interesse e con l’autorizzazione ad eseguire lavori senza autorizzazione da parte della Soprintendenza, che è obbligatoria nel caso di immobile di pregio storico ed architettonico, al Parco Caserta venduto a privati in maniera assolutamente illegittima, alla delibera sul Sistema della mobilità che mandò in rivolta mezza Città, alla vicenda dei lavori arbitrari sul corso Garibaldi e sulle vicende del sequestro penale in cui mi sono ritrovata e che faticosamente ho dovuto risolvere, assumendo l’impegno personale di ripristinare la legalità sia con la Soprintendenza che con il PM procedente. Ricordo ancora la vicenda del canile municipale di Mortara, quella del trasferimento della nuora di un boss a Palazzo San Giorgio, della presenza a Palazzo San Giorgio di Paolo Romeo “invitato” come consulente ed amico di taluno e forse di tanti (come emerso dai fatti giudiziari) sulle vicende della città metropolitana che stava per nascere. Penso ancora alla fase attinente alla fase di preselezione della new-co Castore e Polluce, al licenziamento illegittimo della Vigilessa e da ultimo al trasferimento ritorsivo dei funzionari assegnati ai Lavori Pubblici, guarda caso tra i più operativi del mio settore, che ha mandato in tilt settori nevralgici dell’amministrazione, tanto da costringere il Dirigente ingegner Romano a darne immediata comunicazione al Prefetto.
Tutte vicende ai limiti della legalità alle quali ho cercato spesso il confronto che mi è stato negato, rispetto alle quali comunque anche dopo le deliberazioni, sono seguite mie riservate personali dirette al Sindaco ed alla Segretaria generale, tutte datate e conservate agli atti, e precise denunce all’Autorità giudiziaria della quale, per dichiarazione pubblica, sono stata ritenuta unico interlocutore valido ed affidabile.
Riporto solamente un mio grido di dolore in una pec del 20 /10/2015 rimessa al Sindaco "io non temo di perdere questa poltrona, Sindaco. Temo solo di perdere la mia credibilità conquistata a suon di sacrifici immani e senza scendere mai a compromessi".
Ed allorquando, in una delle innumerevoli volte in cui ho cercato di evidenziare tutte le nefandezze del settore e del suo Dirigente, architetto Marcello Cammera, o tutte le volte in cui gli ho raccontato le mortificazioni che subivo come nel caso in cui il dirigente non mi autorizzò a prendere la macchina di servizio per farmi andare a Catanzaro, e impedì ai tecnici del settore di accompagnarmi ai tavoli di lavoro per farmi perdere di credibilità arrivando perfino a negarmi la possibilità di avere una mia segreteria in assessorato, non riuscivo ad ottenere nessuna risposta nel merito dal Sindaco (forse anche perché un familiare di questi era un candidato della maggioranza), anzi ad una mia nota con cui puntualizzavo le varie illegalità su un appalto, Falcomatà mi ha risposto il 29 marzo 2016 alle ore 21,22: “Domani, unitamente alla presente consegnami le tue dimissioni! “alla quale ho immediatamente replicato “Io sono una persona onesta e coerente. Procedi tu se ritieni. Nessun problema”.
Quante mancanze di rispetto poi….
Non voglio fare volare stracci, ma come dimenticare che il Protocollo sulla Legalità negli Appalti Pubblici da me fortemente voluto e redatto su mio imput dallo staff del settore, fu sottoscritto in Prefettura, senza che nessuno si fosse degnato neanche di invitarmi o semplicemente di avvisarmi; lo stesso dottor Raffaele Cantone, intervenuto alla cerimonia e che ebbe parole di forte apprezzamento sul testo, non nascose la sua sorpresa ed il suo disagio per la mia assenza!E che dire del sopralluogo al palazzo di giustizia con
il Sottosegretario Luca Lotti, del quale ebbi notizia solo grazie alla cortesia di un funzionario del mio settore, che indignato me ne riferì, consentendomi di partecipare all’incontro.
Ed ancora, l’isolamento per le vicende dell’asilo di Santa Venere, il cambio di Rup della strada che conduce alla frazione, con tanto di progetto curato dal settore da me guidato, al solo fine di sottrarlo alla mia competenza, come nel caso degli interventi sulla erosione costiera da me seguiti con il massimo impegno fino alla fine o gli annunci sulla rotatoria di Bocale, gli attacchi velati rivolti a quelle dirigenti scolastiche che per ringraziarmi, organizzavano eventi ai quali invitavano l’Assessore e non il Sindaco, la ripicca contro le associazioni che cercavano in me un referente e non passavano prima da Palazzo san Giorgio. Ed ancora, le chiavi dei primi alloggi comunali consegnati “rigorosamente in assenza dell’assessore” privandomi della gioia di vedere i sorrisi di quelle persone per le quali avevo lavorato per mesi, l’inaugurazione neanche condivisa dei fortini di Pentimele, degli asili nido, del Palacolor di Pellaro e tanto, tanto tantissimo altro che in questo momento mi auguro solo di poter dimenticare.
Veniamo alla storiella delle assenze in Giunta? Non sono altro che ipocrisia. Innanzi tutto a dicembre al momento del rimpasto il Sindaco dava atto della mia bravura, presenza ed operosità tanto da assegnarmi ben 6 deleghe in più! Quindi si parla delle assenze da gennaio 2017 ad oggi? Bene, parliamo di assenze nel mio secondo mese di gravidanza e nel nono?! Ma questo non rileva, perché in verità, mentre la governance (s) ragionava sull’essere e sul divenire con tanto di spuntino in sala Giunta e bicchiere dell’aperitivo in mano, io stavo nel mio Ufficio a ricevere le centinaia di persone che volevano esprimermi problemi o bisogni, quelle stesse che oggi mi difendono. Di volta in volta, chiamavo in segreteria generale e apprendendo l’ordine del giorno pressocché inesistente, scrivevo ai colleghi in chat o al capo di gabinetto che ritenevo più opportuno continuare a lavorare in Assessorato. Chiedete ai tecnici del lavori pubblici se sono stata un Assessore assente o meno? Sono stata fino alla fine con il pancione anche sui cantieri più pericolosi ma non mi è mai mancata una mano di sostegno da parte dei miei funzionari, per i quali nutro realmente un affetto fraterno ed i cui messaggi di amarezza nel salutarmi, in questi giorni, mi hanno commosso più di ogni altra cosa.
Si è parlato delle assenze e della mia gravidanza quando gran parte dei colleghi uomini avrebbe dovuto ricordare tutti i loro ritardi giustificati dal fatto di essere meri “accompagnatori” delle loro mogli, neo mamme!!!!
Ma mi chiedo, a scanso di polemiche, come mai il Sindaco invece di presenze in Giunta non dà conto invece più seriamente alla “produttività”?
Perché non si parla di risultati una volta tanto? Di chi ha cercato in pochi mesi di restituire un nuovo volto perfino al settore delle politiche della casa? Di chi ha parlato per la prima volta di Antiracket ai lavori pubblici o di Protocollo alla Legalità? In ogni sessione di Giunta il numero delle mie delibere superava almeno del doppio quelle degli altri settori; non ho mai visto colleghi Assessori portare in discussione più di due delibere, mentre dal settore LLPP se ne presentavano anche 10 alla volta senza considerare tutto il lavoro svolto sempre e solo dal mio settore per far fronte alle carenze delle strutture del decreto Reggio, dei Patti per il sud, delle politiche comunitarie o dei beni confiscati!
E sulla questione della mia “visibilità” , per quello che vale e per quello che me ne importa, sono stata messa nell’ombra in ogni occasione ed in ogni modo possibile, in maniera scientifica addirittura, poiché tutto ciò che atteneva alle mie deleghe veniva demandato ad altri, ma - badate !- soltanto al momento di prendersi i meriti !!!
Ho diversi messaggi in cui dei Consiglieri mi esprimono tutto il loro imbarazzo per non aver potuto neanche ringraziare l’Assessore sulla stampa per esplicito diniego dello staff del sindaco! Ho sempre ingoiato il rospo pur di continuare a lavorare per la Città pur non avendo mancato in almeno tre occasioni di esprimere al Sindaco stesso tutto il mio sdegno per questa campagna bambinesca di “oscuramento” sottolineata più volte dagli stessi organi di stampa, e senza ottenere nessuna risposta.
Ma quello che è inaccettabile è l’affermazione che il settore Lavori Pubblici “zoppica”, che è l’affermazione più schizofrenica di tutte. Ho un elenco molto esteso di opere e di interventi che non penso abbia eguali in nessuno degli altri settori neanche se sommati tutti assieme. Qualche mese addietro, la stessa stampa locale che oggi accoglie l’intervista del primo cittadino, ne aveva dato ampio spazio e da allora non ci siamo certo fermati. Gli unici ritardi attribuiti al settore riguardano opere non di competenza dei LLpp, sfruttate senza onestà e pudore, per inserirle nel calderone delle bugie pur di trovare qualche falsa giustificazione alla scelta di farmi fuori! Che pena!
Ricordo a tutti voi che a dicembre 2016 Falcomatà mi ha soffertamente confermato la delega ai Lavori Pubblici perché la Città lo ha preteso e perché la sera prima del rimpasto mi sono presentata con in mano l’elenco completo di ciò che era stato fatto, sempre e soprattutto nella piena legalità. In realtà quel rimpasto di Giunta nasceva dalla volontà di ridimensionarmi (o di farmi fuori?), e si è consumato secondo i piani del Sindaco e partners avendo cura di sottrarmi l’accesso ad ogni fonte di finanziamento possibile. Nelle deleghe infatti sono rimasta tagliata fuori da tutti i lavori pubblici finanziati dal Decreto Reggio (circa 340 milioni), dai Patti per il Sud (circa 77 milioni) solo su Reggio), e Fondi Europei Pon Metro (circa 32 milioni), tutti fondi da spendere lasciati rigorosamente nella responsabilità dei suoi sodali! Chiedetevi se nelle altre città d’Italia i lavori pubblici sono gestiti da diversi Assessori e non invece dall’ unico che ne sarebbe pienamente legittimato! Ho chiesto più volte la riunificazione in capo ad un unico settore della materia ma la proposta di delibera n.120 del 17/05/2016 già pubblicata, disponibile agli atti con la quale ribadivo tra le altre argomentazioni serissime anche “la necessità di adeguare le politiche di gestione dei lavori pubblici al nuovo codice degli appalti, D.lgs.n.50 del 2016 ed in cui si diceva che anche ai fini dell’anticorruzione non era ammissibile la frammentazione della gestione dei lavori pubblici tra più centri decisionali che ne rende più facile l’annidarsi di criticità, episodi di malaffare, o comunque di cattiva esecuzione dei lavori, in assenza di direttive centrali ed unificate e di controlli interni facenti capo ad un’unica dirigenza ed a un unico settore, con univocità di responsabilità” mi è stata energicamente bocciata in Giunta. Ma non solo, mi sono stati affiancati ben tre delegati alle manutenzioni (idriche, stradali e illuminazioni) per poi scaricare su di me le responsabilità del loro operato.
Sugli incarichi fiduciari alle imprese ed ai professionisti non ho mai avuto veste, mai scelto nessuno discrezionalmente, ho affidato in piena legalità lavori a professionisti, tutti qualificati con ampio curriculum, mediante sorteggio; tanti giovani sono arrivati in Assessorato in lacrime a firmare i contratti addirittura tanto stupiti di essere stati prescelti che neanche ci credevano.
Possono gli altri “politici” confrontarsi con me ed affermare di aver fatto lo stesso ?!
Veniamo ora alle opere, solo indicative (sic!) alle quali fa riferimento il Sindaco per contrassegnare l’inefficienza del settore “frenato” fin dal primo momento dal settore finanze che puntualmente rimandava indietro determine e delibere provenienti dai LLPP: parliamone, dunque, tanto per ridere, ma fa meno ridere invece il terribile interrogativo ripreso sulla stampa “A chi interessano i lavori pubblici ?”.
-Palazzo di Giustizia e Teatro di Gallico. Il Sindaco rispetto a due opere ripartite dopo un fermo di decenni, lamenta due circostanze entrambe preoccupanti se pronunciate dal Capo di una amministrazione : in primo luogo dice “Non si riceve in ufficio una ditta senza sindaco”. Ed invero sono state convocate in Assessorato le impresa aggiudicatarie del completamento dei lavori del Palazzo di Giustizia e del Teatro, dopo iter lunghissimi sbloccati grazie ad un lavoro enorme del mio settore, per una presa di contatti vitali, attendendosi soltanto il decorso dei termini di legge per la consegna dei lavori; su tale punto l’ingegner Marcello Romano, sul quale qualcuno si era permesso di avanzare critiche infondate di immobilismo o di incapacità, ma solo sussurrate invero - more rhegino!- ma non esternate, ha redatto una severa nota di chiarimento, tacciando di analfabetismo amministrativo i suoi detrattori, e riservando la tutela legale della sua onorabilità. Ed in secondo luogo il primo cittadino dice: "che il contratto con le imprese non è stato firmato". Mi chiedo, ma come si fa dopo tre anni a non sapere che la stipula del contratto può avvenire dopo 35 giorni a decorrere dalla dichiarazione di efficacia e aggiudicazione definitiva e quindi dopo la trasmissione della proposta di aggiudicazione da parte della Suap? Parla poi incredibilmente di un anno perso, quando sa benissimo che il progetto è stato rimesso per la gara alla Stazione Unica Appaltante della Provincia nel novembre del 2016 dopo le procedure di verifica obbligatorie per legge e che la stessa Suap (che mi sento di ringraziare per tutta la collaborazione che mi ha dato in questi anni) che tra l’altro oggi dipende dallo stesso Sindaco metropolitano, ha potuto concludere la gara a giugno 2017 con sacrifici enormi, nonostante cioè una carenza di personale ai limiti dell’inverosimile ! Quanto al lavoro dell’Assessorato, dunque, è evidente che in entrambi i casi abbiamo bruciato ogni tappa possibile. Aggiungo, su questi due punti disaminati, che in tali occasioni non era stato invitato il Sindaco, appunto perché non aveva veste alcuna a partecipare ad incontri di sola programmazione e di previo concerto, ma se di questo fatto ingenuamente si duole, dopo aver rifiutato l’invito di partecipare alla consegna dei lavori sul cantiere, tradisce senza dubbio non solo il suo patologico interesse alla quotidiana narcisistica visibilità esterna, alla quale sembra tenere moltissimo, malattia esantematica dalla quale é afflitto e della quale non riesce a guarire ma quel che è più grave una atavica voglia di ingerirsi in qualsiasi modo in un iter burocratico, che mi ricorda il vecchio modo di fare politica e che io ho preteso di bandire dal settore.
-Messa in sicurezza delle "fiumare": in primo luogo, ricordo il recupero di 11 milioni e 800 euro che sono stati miracolosamente acquisiti grazie agli incontri della sottoscritta a Catanzaro negli uffici del Commissario Gallo. Sono state fatte sei gare per la individuazione del contraente privato per la progettazione, fatto che ha stimolato tanti appetiti "politici" e non solo, prontamente delusi da me e dal Dirigente, né è nata un’indagine ed avvertiti con denuncia i Carabinieri, i quali ci hanno sentito diverse volte sulla questione. E sul versante squisitamente tecnico: sono stati presentati due ricorsi e ne è originata una stasi forzata, anche perché il Presidente della commissioni di gara era l’ingegner Fortugno, che il Sindaco conosce bene, e che fu arrestato a luglio 2016, per cui si sono avuti ritardi inevitabili per la sua sostituzione. Spieghi il Sindaco alla gente la linearità del suo operato, quando da un lato riconosce l’ importanza del problema della pericolosità delle fiumare e dall'altro incredibilmente sposta l'unico geologo del Comune di Reggio Calabria dal settore LLPP a Urbanistica - concessioni demaniali, dove non può in alcun modo mettere a frutto la sua professionalità, essendo ovvio che il trasferimento inciderà anche sulla velocità delle procedure per la necessità di trovare un sostituto.
Rammento, infine che sulle fiumare negli ultimi anni sono stati eseguiti numerosi interventi sugli alvei dei torrenti Gallico, Condorato, Malavenda, Annunziata, Sant’Agata, Valanidi e Calopinace.
-Ponte di Paterriti: farei rispondere, al posto mio, la cittadinanza interessata, che mi è stata vicina e mi ha sostenuto. Il Comune ai tempi della reggenza (era tale!) dell’architetto Marcello Cammera, nell’anno 2010, approvava un progetto del ponte senza rampe di accesso (sì, è proprio vero!). Le opere appaltate sono rimaste ferme dal 2011 perché l’impresa non veniva pagata. Nel 2016 sono riuscita faticosamente a convincere l’impresa a riprendere i lavori dell’impalcato, e la struttura ad oggi è completata! Poiché sul ponte ci si deve pur salire in qualche modo, dopo tante implorazioni di trovare le risorse finanziarie, finalmente sono state reperite ed è stato è redatto il progetto di completamento, che è stato rimesso alla Suap circa due mesi fa. E’ evidente che adesso si è in attesa della gara; non si capisce cosa voglia dire il Sindaco!
-Ponte di Fiumarella: non saprei neanche indicare il numero delle pec che abbiamo inviato a Palazzo San Giorgio per sollecitare adempimenti e se i lavori sono in corso è grazie al grande impegno del Rup e all’opera di mediazione e di persuasione per continuare i lavori che ho fatto con l’impresa, che non era stata pagata da mesi!; anche in questo caso non si capisce cosa intenda dire il Sindaco.
-Palacalafiore: dopo la riapertura, della quale mi hanno dato atto tutti i responsabili allora presenti alla cerimonia della società Viola, gli ulteriori lavori sono stati ultimati sei mesi fa. L’unico tempo perso è da attribuire ai ritardi nella approvazione da parte del settore Finanze della perizia per lavori ulteriori richiesti dallo organo politico, ma che, dopo e non prima, si è riscontrato che erano stati fatti in assenza di copertura finanziaria!
-Bando per la messa in sicurezza delle scuole: abbiamo partecipato solo con una proposta ma dimentica il Sindaco, ma ricorderanno senz’altro i cittadini del luogo, presenti alle riunioni con i rappresentanti delle varie scuole, quante volte io lo abbia supplicato affinché nella sua “pseudo rotazione dei Dirigenti” sottraesse l’edilizia scolastica e quella sportiva alle cure dell’architetto Marcello Cammera, attenzionato non da ultimo dalla Procura anche per la questione relativa alle 14 scuole comunali chiuse!!!
Ci fu l’ennesima mia discussione con il Sindaco in presenza di diversi colleghi dove io insistevo sull’opportunità di sottrarre queste competenze a quella dirigenza. Cosa accadde? In sostanza la rimozione del Dirigente ha di fatto comportato l’affidamento alla stessa persona di più potere discrezionale di quello prima esercitato nella veste dismessa, e ciò si è protratto fino al suo arresto.
Tra l’altro, al bando regionale si partecipava con progetti esecutivi, ed il Sindaco dovrebbe sapere che il bilancio del Comune, ad onta delle reiterate richieste del Dirigente LLPP, non prevede poste per affidare incarichi di progettazione. Il Comune aveva un solo progetto esecutivo, quello della scuola di Salice, e lo ho prontamente rimesso ed è stato approvato.
Ovviamente, data la alta specializzazione che oggi richiede la redazione di progetti esecutivi complessi come quello della messa in sicurezza di un edificio pubblico, l’Ente non ha risorse umane (ingegneri elettrotecnici) né mezzi (software- plotter strumentazione per rilievi) necessari per una progettazione esecutiva adeguata alle nuove norme, per cui non è dato capire quali altre proposte avremmo potuto inoltrare alla Regione.
Tuttavia di questa vicenda mi è gradito ricordare che, nonostante tutto e pur nell’inesistenza di un’ anagrafe scolastica del settore mai fatta o comunque mai messa a disposizione, i Funzionari dei LLPP hanno lavorato la notte pur di consentire alla Città di partecipare al bando. Ricordo ancora le parole del Capostruttura del Dipartimento lavori pubblici della Regione, che mi disse: "Assessore, hai fatto un miracolo!"
-Delibera PEBA per eliminazione delle barriere architettoniche: il Peba esiste nella Città di Reggio Calabria solo perché l’ho pensato e l’ho voluto io assieme alle Associazioni interessate.
Nel settore è operativo il gruppo di lavoro che ha già terminato tutto il lavoro di monitoraggio, tra l’altro garantendo attraverso serie verifiche, a diversi nostri concittadini di non perdere (come succedeva da diversi anni) importanti fonti di finanziamento regionale. Come è noto a tanti ma non al Sindaco il Peba è un piano particolareggiato, che quindi norma nel dettaglio le previsioni del Piano strutturale di coordinamento, per intenderci il Psc, che individua ad esempio le aree destinate a verde pubblico, quelle soggette a demolizione e/o ricostruzione, le aree industriali, le aree infrastrutturali, ecc.
E’ evidente che solo a seguito della approvazione del Psc possono e debbono essere redatti i piani particolareggiati che, sulla base degli indirizzi del sub-piano, dettano norme di dettaglio. A Reggio Calabria il PSC non è stato ancora redatto nella sua forma esecutiva né tanto meno approvato ed in assenza di tale strumento urbanistico il Peba non può essere redatto né approvato perché mancherebbero gli indirizzi urbanistici e le previsioni di sviluppo della Città.
Stupisce, ma non tanto, ormai, che il Sindaco invece di sollecitare al settore urbanistica la redazione e approvazione del Psc ( che si dice pronto da anni) quale presupposto essenziale per la redazione ed approvazione dei piani particolareggiati, tra cui il Peba, ne solleciti invece la redazione che è impossibile in assenza del Psc. In altri termini si contesta in maniera insulsa la mancata redazione del Peba ma non quella del Psc di competenza di altro settore, che a quello è prioritario quale presupposto essenziale.
Senza trascurare di osservare che perfino la redazione di un preliminare del Peba richiede l’impiego di risorse finanziarie per rilievi, restituzione grafica ecc. In bilancio non si è ritenuto di inserire nemmeno un euro per finanziare tali studi, sebbene il finanziamento sia stato appositamente richiesto dal Dirigente LLPP.
Per finire il Sindaco mi attribuisce responsabilità per gli Arredi del corso Garibaldi: trattasi ancora una volta di errore (o malafede) madornale in cui incorre il Sindaco in quanto l’Assessorato competente, così come per tutti i lavori del corso Garibaldi è quello che tratta i fondi europei.
E per concludere, in linea generale, quando il Sindaco dice che siamo tutti per la legalità e non solo l’Assessore Marcianò, io mi limito a ricordargli che le sole denunce serie all’Autorità Giudiziaria hanno riguardato i settori fino ad ieri da me diretti, e sono solo a mia firma, tant’é che il Procuratore Cafiero de Raho dandone atto, disse, in una infuocata conferenza stampa, "ringraziamo la Marcianò, unica fiera oppositrice del Cammera".
E per ora può bastare.
Quanto all’augurio che mi viene fatto, lo ricambio, ma non certo con la stessa ipocrisia che è stata manifestata nei miei confronti, che è la stessa che mi è stata riservata del momento del rimpasto di Giunta quando nel dire ai presenti "ed adesso lasciatela lavorare" mi si è augurato buon lavoro, pensando a torto di potermi affossare con deleghe “scottanti” e sapendo bene che quella raccomandazione "di lasciarmi lavorare" avrebbe dovuto farla solo a se stesso e non certo alla Città ; ed ancora penso all’infelice esternazione, dopo quattro giorni, ossia la frase "auguri compagna" subito dopo la mia nomina in Segreteria nazionale!
Si può essere, lo capisco e mi fa orrore, convinti apologeti della menzogna, perché la verità è insopportabile, petulante, fastidiosa ed ossessiva, e quando ci si deve confrontare con il vero, è comodo ricorrere al sotterfugio, alla meschinità ed al pretesto ma non fino al punto di contrabbandare dati di abbagliante chiarezza con puerili mistificazioni; io sono uscita dalla simpatia del Sindaco quasi subito e cioè quando si è accorto che non ero condizionabile, né intellettualmente né caratterialmente, ed in tempi più recenti quando sono stata cooptata nella Segreteria politica del Pd, incarico al quale egli vivamente aspirava, per cui la mia estromissione dalla Giunta non rappresenta solo una stolta ripicca ma è la garanzia che l’ulteriore percorso della consiliatura avrà soltanto lui come protagonista.
Grazie, Reggio, di avermi letto, non scenderò più in polemiche neanche se da qualcuno furbescamente provocate. Io ci ho creduto davvero nel mio ruolo e se non mi sono dimessa dopo tutto quello che ho subito, non è stato certo per mancanza di dignità ma per l’esatto contrario, per preservare comunque la dignità di una Città e di una comunità di gente meravigliosa che ho provato a rappresentare e difendere nonostante le innumerevoli avversità. Per il resto, se qualche volta non sono stata all’altezza delle Tue aspettative, comprendimi e continua a volermi bene, come, in modo commovente, hai finora dimostrato.
Angela Marcianò
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