REGGIO CALABRIA. Sotto il coordinamento della Procura della Repubblica - Direzione Distrettuale Antimafia, i finanzieri del locale Comando provinciale, nella Città metropolitana di Reggio Calabria e nella provincia di Cosenza, hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale reggino con il quale è stata disposta, nei confronti di Giuseppe Chirico, imprenditore operante nel settore della grande distribuzione alimentare, l’applicazione della misura di prevenzione patrimoniale del sequestro di un ingente patrimonio, stimato in circa 19.000.000 euro.
Tale provvedimento si fonda sulle risultanze delle attività investigative condotte dal Gruppo della Guardia di finanza di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione “Fata Morgana”, concluse con l’esecuzione, nel mese di maggio 2016, di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 9 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dall’art. 7 L. 203/91.
Tra i destinatari di tale provvedimento, vi era anche Giuseppe Chirico, noto imprenditore reggino, attraverso il quale la criminalità organizzata si sarebbe inserita nel mercato della grande distribuzione dei prodotti alimentari.
Delegata al Nucleo di polizia tributaria - Gico e al Gruppo di Reggio Calabria, dalla locale Dda, apposita indagine, a carattere economico/patrimoniale, volta all’individuazione dei beni mobili ed immobili riconducibili all’imprenditore Chirico.
Alla luce di tali risultanze, su richiesta della stessa Direzione distrettuale antimafia reggina, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha disposto, con l’odierno provvedimento, il sequestro di prevenzione del patrimonio riconducibile a Giuseppe Chirico e al proprio nucleo familiare, costituito dai seguenti beni mobili, immobili, imprese e relativi compendi aziendali:
Tale provvedimento si fonda sulle risultanze delle attività investigative condotte dal Gruppo della Guardia di finanza di Reggio Calabria, nell’ambito dell’operazione “Fata Morgana”, concluse con l’esecuzione, nel mese di maggio 2016, di provvedimenti restrittivi personali nei confronti di 9 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, turbata libertà degli incanti, trasferimento fraudolento di valori, tutti aggravati dall’art. 7 L. 203/91.
Tra i destinatari di tale provvedimento, vi era anche Giuseppe Chirico, noto imprenditore reggino, attraverso il quale la criminalità organizzata si sarebbe inserita nel mercato della grande distribuzione dei prodotti alimentari.
Delegata al Nucleo di polizia tributaria - Gico e al Gruppo di Reggio Calabria, dalla locale Dda, apposita indagine, a carattere economico/patrimoniale, volta all’individuazione dei beni mobili ed immobili riconducibili all’imprenditore Chirico.
Alla luce di tali risultanze, su richiesta della stessa Direzione distrettuale antimafia reggina, la Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha disposto, con l’odierno provvedimento, il sequestro di prevenzione del patrimonio riconducibile a Giuseppe Chirico e al proprio nucleo familiare, costituito dai seguenti beni mobili, immobili, imprese e relativi compendi aziendali:
- Soral - Società reggina alimentari di Chirico Giuseppe e C. sas, esercente l’attività di “Ipermercati”, comprensiva del compendio aziendale (capitale sociale, partecipazioni, 3 unità locali, 25 immobili, 3 automezzi), nonché conti correnti, libretti di deposito al portatore o nominativi, contratti di acquisto di titoli di Stato, azioni, obbligazioni, certificati di deposito, assicurazioni, intestati presso istituti di credito pubblici o privati, casse rurali, direzioni provinciali P.T., società assicurative, finanziarie o fiduciarie, società di intermediazione mobiliare, comunque riconducibili alla società;
- un terreno, un’autovettura, polizze assicurative, fondi comuni di investimento, depositi titoli del valore complessivo pari a 671.738,48 euro intestati al proposto e/o ai componenti il proprio nucleo familiare;
- conti correnti, libretti di deposito al portatore o nominativi, contratti di acquisto di titoli di Stato, azioni, obbligazioni, certificati di deposito, assicurazioni, intestati presso istituti di credito pubblici o privati, casse rurali, direzioni provinciali P.T., società assicurative, finanziarie o fiduciarie, società di intermediazione mobiliare, comunque riconducibili al proposto e ai componenti il proprio nucleo familiare, aventi saldo attivo superiore a 1.000 euro.
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