ROSARNO. Alle prime luci dell’alba di oggi, in esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso 20 luglio dal Gip del Tribunale di Palmi su conforme richiesta della Procura della Repubblica di Palmi, i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro hanno tratto in arresto 5 persone (uno degli indagati si è costituito successivamente) poiché ritenute responsabili, a vario titolo, di furto aggravato in concorso, porto e detenzione di armi comuni da sparo, traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti o psicotrope e sommersione di natante.
Si tratta di:
L’odierno provvedimento giunge all’esito di articolata attività info-investigativa, avviata a partire dal mese di maggio 2016 dalla Stazione Carabinieri di Gioia Tauro, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, che ha consentito di far luce su alcuni episodi delittuosi commessi nella Piana di Gioia Tauro tra il mese di maggio e quello di luglio 2016.
In particolare le indagini, condotte mediante il ricorso a tradizionali metodologie investigative e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, prendono avvio dalla denuncia di furto di ben 22 notebook, per un valore complessivo di circa 10.000 euro, sottratti al plesso scolastico “Istituto Comprensivo Paolo VI – Campanella “ di Gioia Tauro, nella notte tra il 21 ed il 22 maggio 2016.
Di qui l’inizio di un’attenta attività di analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza e dei dati acquisiti dallo sviluppo dei tabulati telefonici dei soggetti indiziati che ha consentito, in poco tempo, di individuare il veicolo con il quale i malfattori avevano commesso il furto e di giungere alla raccolta di gravi indizi colpevolezza a carico degli indagati.
Le successive indagini hanno poi permesso di estendere l’attenzione investigativa su altri soggetti ritenuti vicini ai principali indiziati (Furfaro Gerardo e Gallucci Carmelo), consentendo l’acquisizione numerose fonti di prova anche a carico di altri due soggetti, Furfaro Gerardo e Furfaro Michele, per i quali è stato accertato il loro pieno coinvolgimento nell’attività di produzione e coltivazione di una piantagione di sostanza stupefacente costituita da circa 3.888 piante di canapa indiana del tipo olandese nana, dell’altezza media di mt 1 in pieno stato vegetativo per un peso complessivo di circa 300 kg, coltivata in un terreno sito in contrada Carmine di Rosarno, per la quale, il 8 luglio 2016, era stato arrestato, in flagranza di reato, Furfaro Giuseppe, fratello di Michele.
Inoltre, l’attività d’indagine ha poi condotto gli inquirenti a far luce su altri episodi di reato, tra cui quello della cessione di un’arma comune da sparo, nello specifico una pistola calibro 9 luger, da parte del Circosta, odierno indagato, nonché a ricostruire una vicenda, sino ad allora rimasta irrisolta, relativa all’affondamento di un natante, avvenuto il 1 luglio 2016 nel tratto di mare antistante la spiaggia del Comune di San Ferdinando, ad opera di Giovanni Grasso ed altri soggetti non ancora identificati, mediante l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco.
In quell’occasione Grasso, assieme ad altri 4 giovani, dopo essersi ubriacati, si erano messi a bordo di un natante ed avevano esploso diversi colpi d’arma da fuoco riuscendo ad affondare un gommone. Le esplosioni però furono subito segnalate ai Carabinieri che, in un intervento congiunto con la Capitaneria di porto, riuscì a fermare a riva solo il Grasso arrestandolo per resistenza a pubblico ufficiale. Gli altri correi, invece, riuscirono a darsi alla fuga senza essere identificati.
Al termine delle formalità di rito, i destinatari delle misure cautelari di custodia in carcere, sono stati associati presso la Casa circondariale di Palmi mentre il Gallucci, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, è stato tradotto presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa degli interrogatori di garanzia.
Si tratta di:
- Gerardo Furfaro, 23 anni, indagato del reato di furto aggravato in concorso e traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti, per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere;
- Michele Furfaro, 52 anni, indagato del reato di traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti in concorso col figlio Gerardo, per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere;
- Michele Circosta, 55 anni, indagato del reato di cessione di arma comune da sparo, per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere;
- Carmelo Gallucci, 25 anni, indagato del solo reato di furto aggravato in concorso, per il quale è stata disposta la misura cautelare degli arresti domiciliari;
- Giovanni Grasso, 25 anni, indagato del reato di concorso in porto illegale in luogo pubblico di armi comuni da sparo, esplosione di colpi d’arma da fuoco e sommersione di natante, per il quale è stata disposta la misura cautelare della custodia in carcere, si è costituito in mattinata presso il Comando Compagnia di Gioia Tauro.
L’odierno provvedimento giunge all’esito di articolata attività info-investigativa, avviata a partire dal mese di maggio 2016 dalla Stazione Carabinieri di Gioia Tauro, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi, che ha consentito di far luce su alcuni episodi delittuosi commessi nella Piana di Gioia Tauro tra il mese di maggio e quello di luglio 2016.
In particolare le indagini, condotte mediante il ricorso a tradizionali metodologie investigative e con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali, prendono avvio dalla denuncia di furto di ben 22 notebook, per un valore complessivo di circa 10.000 euro, sottratti al plesso scolastico “Istituto Comprensivo Paolo VI – Campanella “ di Gioia Tauro, nella notte tra il 21 ed il 22 maggio 2016.
Di qui l’inizio di un’attenta attività di analisi delle immagini estrapolate dai sistemi di video sorveglianza e dei dati acquisiti dallo sviluppo dei tabulati telefonici dei soggetti indiziati che ha consentito, in poco tempo, di individuare il veicolo con il quale i malfattori avevano commesso il furto e di giungere alla raccolta di gravi indizi colpevolezza a carico degli indagati.
Le successive indagini hanno poi permesso di estendere l’attenzione investigativa su altri soggetti ritenuti vicini ai principali indiziati (Furfaro Gerardo e Gallucci Carmelo), consentendo l’acquisizione numerose fonti di prova anche a carico di altri due soggetti, Furfaro Gerardo e Furfaro Michele, per i quali è stato accertato il loro pieno coinvolgimento nell’attività di produzione e coltivazione di una piantagione di sostanza stupefacente costituita da circa 3.888 piante di canapa indiana del tipo olandese nana, dell’altezza media di mt 1 in pieno stato vegetativo per un peso complessivo di circa 300 kg, coltivata in un terreno sito in contrada Carmine di Rosarno, per la quale, il 8 luglio 2016, era stato arrestato, in flagranza di reato, Furfaro Giuseppe, fratello di Michele.
Inoltre, l’attività d’indagine ha poi condotto gli inquirenti a far luce su altri episodi di reato, tra cui quello della cessione di un’arma comune da sparo, nello specifico una pistola calibro 9 luger, da parte del Circosta, odierno indagato, nonché a ricostruire una vicenda, sino ad allora rimasta irrisolta, relativa all’affondamento di un natante, avvenuto il 1 luglio 2016 nel tratto di mare antistante la spiaggia del Comune di San Ferdinando, ad opera di Giovanni Grasso ed altri soggetti non ancora identificati, mediante l’esplosione di diversi colpi d’arma da fuoco.
In quell’occasione Grasso, assieme ad altri 4 giovani, dopo essersi ubriacati, si erano messi a bordo di un natante ed avevano esploso diversi colpi d’arma da fuoco riuscendo ad affondare un gommone. Le esplosioni però furono subito segnalate ai Carabinieri che, in un intervento congiunto con la Capitaneria di porto, riuscì a fermare a riva solo il Grasso arrestandolo per resistenza a pubblico ufficiale. Gli altri correi, invece, riuscirono a darsi alla fuga senza essere identificati.
Al termine delle formalità di rito, i destinatari delle misure cautelari di custodia in carcere, sono stati associati presso la Casa circondariale di Palmi mentre il Gallucci, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari, è stato tradotto presso la propria abitazione, a disposizione dell’Autorità giudiziaria in attesa degli interrogatori di garanzia.
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