POLISTENA. Nelle scorse ore, a Polistena e Rosarno, i militari della Compagnia carabinieri di Taurianova hanno dato esecuzione ad una misura cautelare nei confronti di 3 soggetti emesse dal Gip del Tribunale di Palmi su richiesta della Procura della Repubblica palmese, poiché ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di ricettazione, riciclaggio e furto aggravato.
Gli indagati, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e nell’ambito degli stupefacenti, sono:
Il provvedimento cautelare conclude un’attività investigativa svolta dalla locale Stazione Carabinieri e avviata a seguito del rinvenimento, all’interno di una officina di Polistena gestita da Raso e Circosta, di una Fiat Panda rubata poche ore prima a Pizzo Calabro (Vibo Valentia).
Al momento del controllo alcune parti dell’autovettura risultavano già manomesse, con il chiaro intento di impedirne la riconducibilità al furto. Successivamente estesa a due rimesse nella disponibilità di Raso e Circosta, la perquisizione ha consentito di trovare numerose parti meccaniche e componenti di autovetture (motori e monoblocchi) di provenienza incerta, nonché un altro veicolo, che i due hanno giustificato come precedenti acquisti, non documentati.
Dopo tale primo intervento, cui è seguita la restituzione dell’auto ai legittimi proprietari, i militari di Taurianova hanno svolto una meticolosa attività investigativa che, attraverso analisi tecniche, accertamenti e riscontri investigativi, ha consentito di dimostrare come parte del materiale rinvenuto costituisse provento di precedenti furti.
Nel suo complesso, l’indagine ha appurato come Raso e Circosta, approfittando della loro attività professionale, avrebbero stabilmente acquistato o comunque ricevuto autovetture rubate, per poi asportare i componenti di interesse modificando i numeri e i codici identificativi per ostacolare l’identificazione della provenienza illecita, e disporre di materiale e componenti di auto da rimettere sul mercato delle vendite e delle riparazioni.
L’officina, dopo il controllo è stata chiusa.
Bevilacqua, con numerosi precedenti anche specifici, sarebbe stato incaricato di commettere materialmente il furto della Fiat Panda poi rinvenuta all’interno dell’officina.
Raso e Circosta, considerati gli organizzatori di tale sistema delittuoso, risponderanno dei reati di ricettazione e riciclaggio, mentre il Bevilacqua è accusato del solo reato di furto aggravato.
Gli indagati, con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, la persona e nell’ambito degli stupefacenti, sono:
- Michele Raso, 32 anni, di Polistena;
- Ferdinando Circosta, 29 anni, di Rosarno;
- Antonio Bevilacqua, 44 anni, di Rosarno.
Il provvedimento cautelare conclude un’attività investigativa svolta dalla locale Stazione Carabinieri e avviata a seguito del rinvenimento, all’interno di una officina di Polistena gestita da Raso e Circosta, di una Fiat Panda rubata poche ore prima a Pizzo Calabro (Vibo Valentia).
Al momento del controllo alcune parti dell’autovettura risultavano già manomesse, con il chiaro intento di impedirne la riconducibilità al furto. Successivamente estesa a due rimesse nella disponibilità di Raso e Circosta, la perquisizione ha consentito di trovare numerose parti meccaniche e componenti di autovetture (motori e monoblocchi) di provenienza incerta, nonché un altro veicolo, che i due hanno giustificato come precedenti acquisti, non documentati.
Dopo tale primo intervento, cui è seguita la restituzione dell’auto ai legittimi proprietari, i militari di Taurianova hanno svolto una meticolosa attività investigativa che, attraverso analisi tecniche, accertamenti e riscontri investigativi, ha consentito di dimostrare come parte del materiale rinvenuto costituisse provento di precedenti furti.
Nel suo complesso, l’indagine ha appurato come Raso e Circosta, approfittando della loro attività professionale, avrebbero stabilmente acquistato o comunque ricevuto autovetture rubate, per poi asportare i componenti di interesse modificando i numeri e i codici identificativi per ostacolare l’identificazione della provenienza illecita, e disporre di materiale e componenti di auto da rimettere sul mercato delle vendite e delle riparazioni.
L’officina, dopo il controllo è stata chiusa.
Bevilacqua, con numerosi precedenti anche specifici, sarebbe stato incaricato di commettere materialmente il furto della Fiat Panda poi rinvenuta all’interno dell’officina.
Raso e Circosta, considerati gli organizzatori di tale sistema delittuoso, risponderanno dei reati di ricettazione e riciclaggio, mentre il Bevilacqua è accusato del solo reato di furto aggravato.
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