REGGIO CALABRIA. Il prossimo 10 febbraio, associazioni, partiti e movimenti della destra italiana, renderanno omaggio alle vittime delle foibe e alla tragedia etnico-sociale relativa all'esodo giuliano-dalmata, nella “Giornata del ricordo”.
“Il Movimento Nazionale per la Sovranità – comunica Giuseppe Agliano – sarà anche quest'anno presente sabato alle ore 17, alla cerimonia organizzata dal “Comitato 10 Febbraio” presso l'area Griso-Laboccetta di via Del Torrione, dove insiste la targa che ricorda il sacrificio di Norma Cossetto, Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria, con la seguente motivazione”: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio» - Villa Surani (Istria) – 5 ottobre 1943.
Negli anni 1943/1947, su tutto il territorio della Venezia-Giulia fu posto in atto un criminale disegno di genocidio, condotto dai comunisti jugoslavi, senza distinzioni politiche, religiose, razziali e sociali o di sesso ed età.
“Fino a qualche anno fa – ricorda Agliano - poco si sapeva sulla tragedia delle foibe, le cavità carsiche nelle quali furono gettati vivi, dai partigiani del maresciallo Tito, migliaia di Italiani legati uno con l'altro da un filo di ferro, e pochissimo si sapeva sull’esodo dei connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia, costretti a lasciare le loro case, i loro averi e a fuggire dalla pulizia etnica e dalla ferocia politica dei comunisti jugoslavi.
Solo nel 2004, con la legge n° 92 del 30 marzo - continua l'esponente sovranista - è stata sancita l'istituzione del “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, da celebrarsi il 10 febbraio di ogni anno per commemorare le oltre 20.000 vittime e ricordare l’esodo di circa 350.000 Italiani costretti a fuggire dai territori giuliano-dalmata, dell'Istria e da Fiume.
Anche se ogni tanto riemergono tentativi negazionisti, la verità è ormai consolidata nella coscienza degli italiani attraverso l’istituzione di questa Giornata, con la legge 92/04 che porta il nome di Roberto Menia e, grazie alla quale, tanti soprattutto giovani, hanno scoperto quelle pagine di storia cancellata”.
“Sono pagine che hanno nomi, cognomi, vicende e responsabilità” - ricorda Luigi Papo, una delle figure più belle dell’Esodo, un combattente e uno storico. Vale la pena ricordare che, quando Papo riuscì a fuggire dall’inferno del campo di concentramento titino di Borovnica, fece voto che avrebbe dedicato tutta la sua vita a raccontare le storie del martirio italiano. Papo è l’autore dell’Albo d’oro dei caduti giuliani-dalmati che raccoglie 17.000 nomi di martiri.
Speriamo che almeno quest'anno - conclude Giuseppe Agliano – ci sia anche il Presidente della Repubblica a rendere idealmente il giusto omaggio di tutti gli Italiani ai martiri, visto che fin'ora “per impegni internazionali” (lo scorso anno in Spagna e l'anno prima invece in America) ha disertato la commemorazione ufficiale presso al Foiba di Basovizza”.
“Il Movimento Nazionale per la Sovranità – comunica Giuseppe Agliano – sarà anche quest'anno presente sabato alle ore 17, alla cerimonia organizzata dal “Comitato 10 Febbraio” presso l'area Griso-Laboccetta di via Del Torrione, dove insiste la targa che ricorda il sacrificio di Norma Cossetto, Medaglia d'Oro al Merito Civile alla memoria, con la seguente motivazione”: «Giovane studentessa istriana, catturata e imprigionata dai partigiani slavi, veniva lungamente seviziata e violentata dai suoi carcerieri e poi barbaramente gettata in una foiba. Luminosa testimonianza di coraggio e di amor patrio» - Villa Surani (Istria) – 5 ottobre 1943.
Negli anni 1943/1947, su tutto il territorio della Venezia-Giulia fu posto in atto un criminale disegno di genocidio, condotto dai comunisti jugoslavi, senza distinzioni politiche, religiose, razziali e sociali o di sesso ed età.
“Fino a qualche anno fa – ricorda Agliano - poco si sapeva sulla tragedia delle foibe, le cavità carsiche nelle quali furono gettati vivi, dai partigiani del maresciallo Tito, migliaia di Italiani legati uno con l'altro da un filo di ferro, e pochissimo si sapeva sull’esodo dei connazionali di Istria, Fiume e Dalmazia, costretti a lasciare le loro case, i loro averi e a fuggire dalla pulizia etnica e dalla ferocia politica dei comunisti jugoslavi.
Solo nel 2004, con la legge n° 92 del 30 marzo - continua l'esponente sovranista - è stata sancita l'istituzione del “Giorno del Ricordo” in memoria delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano-dalmata, da celebrarsi il 10 febbraio di ogni anno per commemorare le oltre 20.000 vittime e ricordare l’esodo di circa 350.000 Italiani costretti a fuggire dai territori giuliano-dalmata, dell'Istria e da Fiume.
Anche se ogni tanto riemergono tentativi negazionisti, la verità è ormai consolidata nella coscienza degli italiani attraverso l’istituzione di questa Giornata, con la legge 92/04 che porta il nome di Roberto Menia e, grazie alla quale, tanti soprattutto giovani, hanno scoperto quelle pagine di storia cancellata”.
“Sono pagine che hanno nomi, cognomi, vicende e responsabilità” - ricorda Luigi Papo, una delle figure più belle dell’Esodo, un combattente e uno storico. Vale la pena ricordare che, quando Papo riuscì a fuggire dall’inferno del campo di concentramento titino di Borovnica, fece voto che avrebbe dedicato tutta la sua vita a raccontare le storie del martirio italiano. Papo è l’autore dell’Albo d’oro dei caduti giuliani-dalmati che raccoglie 17.000 nomi di martiri.
Speriamo che almeno quest'anno - conclude Giuseppe Agliano – ci sia anche il Presidente della Repubblica a rendere idealmente il giusto omaggio di tutti gli Italiani ai martiri, visto che fin'ora “per impegni internazionali” (lo scorso anno in Spagna e l'anno prima invece in America) ha disertato la commemorazione ufficiale presso al Foiba di Basovizza”.
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