REGGIO CALABRIA. Convalidato il fermo di indiziato di delitto nei confronti di Enzo Bevilacqua, 38 anni, indiziato dell’omicidio aggravato del pensionato Antonino Barresi, 69 anni, di Villa San Giovanni e distruzione di cadavere.
Oggi, il Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato il fermo ed emesso la misura cautelare della custodia in carcere.
Lo scorso 13 gennaio, il fermo era stato eseguito da personale della Squadra mobile reggina, poichè il presunto responsabile è gravemente indiziato, con altri soggetti in via di identificazione, di concorso nell’omicidio e distruzione del cadavere del pensionato villese.
La mattina del 13 gennaio, al rione Modenelle del Villaggio Arghillà, un equipaggio della Squadra volante, durante il normale servizio di controllo del territorio, individuava, all’interno di una piazzetta, la carcassa di un’autovettura completamente distrutta dalle fiamme. Sotto il veicolo, in prossimità dell’asse posteriore, tra le due ruote, venivano rinvenuti i resti carbonizzati di un essere umano.
Gli accertamenti preliminari hanno permesso di risalire al proprietario del mezzo Antonino Barresi.
Le successive investigazioni hanno consentito di accertare che la vittima, giunta ad Arghillà con la propria autovettura nel cuore della notte (ore 2,42), era stata investita con lo stesso mezzo (ante o post mortem) dato poi alle fiamme dagli autori del delitto, per cancellare qualsiasi traccia.
Scattato l’allarme dell’efferato delitto, gli investigatori della Sezione omicidi della Squadra mobile della Questura, sotto le direttive della Procura della Repubblica, hanno avviato serrate indagini che hanno consentito di individuare, nel giro di 24 ore, uno dei presunti responsabili dell’omicidio, anche con l’ausilio di attività tecniche, grazie alle quali sono stati acquisiti rilevanti e specifici elementi indiziari sul coinvolgimento di Enzo Bevilacqua, come mandante, nell’omicidio del pensionato.
Sono stati inoltre raccolti pregnanti elementi tali da far ritenere che Bevilacqua potesse darsi concretamente alla fuga, una volta individuato dagli inquirenti come indiziato del delitto.
Le indagini della Squadra mobile mirano ad individuare esattamente la causale che ha determinato il delitto che allo stato può genericamente ricondursi a fatti inquadrabili nella sfera personale di Enzo Bevilacqua, nonché ad identificare i complici che lo hanno eseguito con eccezionale efferatezza.
Oggi, il Giudice per le indagini preliminari del locale Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, ha convalidato il fermo ed emesso la misura cautelare della custodia in carcere.
Lo scorso 13 gennaio, il fermo era stato eseguito da personale della Squadra mobile reggina, poichè il presunto responsabile è gravemente indiziato, con altri soggetti in via di identificazione, di concorso nell’omicidio e distruzione del cadavere del pensionato villese.
La mattina del 13 gennaio, al rione Modenelle del Villaggio Arghillà, un equipaggio della Squadra volante, durante il normale servizio di controllo del territorio, individuava, all’interno di una piazzetta, la carcassa di un’autovettura completamente distrutta dalle fiamme. Sotto il veicolo, in prossimità dell’asse posteriore, tra le due ruote, venivano rinvenuti i resti carbonizzati di un essere umano.
Gli accertamenti preliminari hanno permesso di risalire al proprietario del mezzo Antonino Barresi.
Le successive investigazioni hanno consentito di accertare che la vittima, giunta ad Arghillà con la propria autovettura nel cuore della notte (ore 2,42), era stata investita con lo stesso mezzo (ante o post mortem) dato poi alle fiamme dagli autori del delitto, per cancellare qualsiasi traccia.
Scattato l’allarme dell’efferato delitto, gli investigatori della Sezione omicidi della Squadra mobile della Questura, sotto le direttive della Procura della Repubblica, hanno avviato serrate indagini che hanno consentito di individuare, nel giro di 24 ore, uno dei presunti responsabili dell’omicidio, anche con l’ausilio di attività tecniche, grazie alle quali sono stati acquisiti rilevanti e specifici elementi indiziari sul coinvolgimento di Enzo Bevilacqua, come mandante, nell’omicidio del pensionato.
Sono stati inoltre raccolti pregnanti elementi tali da far ritenere che Bevilacqua potesse darsi concretamente alla fuga, una volta individuato dagli inquirenti come indiziato del delitto.
Le indagini della Squadra mobile mirano ad individuare esattamente la causale che ha determinato il delitto che allo stato può genericamente ricondursi a fatti inquadrabili nella sfera personale di Enzo Bevilacqua, nonché ad identificare i complici che lo hanno eseguito con eccezionale efferatezza.
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