ROMA. Oggi, 26 giugno, si è tenuta nella Scuola Superiore di Polizia, la cerimonia celebrativa del 110° anniversario della fondazione della Polizia Ferroviaria.
“Centodieci anni insieme” il titolo della manifestazione che ha ripercorso le tappe fondamentali della storia della Specialità, dal 1907 ai nostri giorni.
Passato, presente e futuro raccontati dagli interventi del Capo della Polizia, direttore generale della PS prefetto Franco Gabrielli, dell’ingegner Renato Mazzoncini, AD delle FS Italiane spa, dell’ingegner Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione FS Italiane e del dottor Armando Nanei, direttore del Servizio Polizia Ferroviaria.
L’evento, preceduto dalla deposizione di una corona presso il Sacrario della Scuola, ha costituito anche un momento per ricordare il sacrificio dei tanti operatori della Polizia Ferroviaria caduti nell’adempimento del dovere.
Proprio oggi ricorre la commemorazione dell’uccisione del vice brigadiere Giuseppe Verduci, assassinato il 26 giugno 1974 da quattro rapinatori mentre era impegnato durante un servizio di scorta a bordo treno; la figlia Giuseppina, allora una bambina di 8 anni oggi una donna, ne ha tracciato il ricordo.
Alla cerimonia celebrativa hanno partecipato anche i familiari del brigadiere reggino Filippo Foti, Medaglia d’oro al Valore Militare, vittima del dovere, deceduto nell’adempimento del dovere il 30 settembre 1967 a Trento.
Lo stesso, Comandante del Posto Polfer di Trento, informato da altro posto di polizia, che su un treno viaggiatori, molto affollato, in arrivo dall’estero, era stata collocata una valigia il cui contenuto era apparso sospetto; appena giunto il convoglio, nel timore che si trattasse di ordigno ad orologeria e che pertanto ogni istante trascorso potesse essere fatale ai viaggiatori ed alle persone in sosta nello scalo ferroviario, non si limitava ad attuare le ordinarie operazioni di sicurezza, ma con audace determinazione e nella chiara coscienza dell’incombente pericolo, rimuoveva dal treno la valigia per depositarla in zona isolata con la serena convinzione di compiere così fino in fondo il proprio dovere, mentre, unitamente ad altro dipendente, noncurante della propria incolumità, si apprestava ed eseguire le opportune misure per eliminare ogni possibile funesta conseguenza, avveniva l’esplosione dell’ordigno che lo investiva in pieno e lo dilaniava.
Con il supremo olocausto della propria esistenza, tutta votata al servizio del paese, sventava il disegno criminoso dei terroristi, evitando in tal modo una sicura strage. Il suo fulgido atto di eroismo suscitava la commossa riconoscenza della nazione.
Al brigadiere Filippo Foti è stata intitolata la caserma del Compartimento Polizia Ferroviaria sita in Reggio Calabria.
Nell’ambito della manifestazione è stata presentata anche una mostra fotografica, nata dalla collaborazione Polizia di Stato - FS Italiane, con immagini d’epoca e più recenti, per rievocare alcuni aspetti significativi della storia ultracentenaria della Specialità.
Nata il 24 giugno 1907, a seguito dell’istituzione dei Commissariati di PS presso le Direzioni Compartimentali delle Ferrovie dello Stato con provvedimento di Giovanni Giolitti, all’epoca Ministro dell’Interno, la Polizia Ferroviaria da allora è l’organo di Pubblica Sicurezza naturalmente deputato alla prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario.
La Specialità garantisce la sicurezza di tutti coloro che si muovono in treno o frequentano, a vario titolo, le stazioni: attualmente oltre 3 milioni e mezzo di persone, in un settore nevralgico della mobilità del Paese che vede circolare quotidianamente più di 9.000 convogli su oltre 16.000 Km di linea ferrata. Oltre 2.500 le stazioni presenti sul territorio nazionale.
La quotidianità della Polizia Ferroviaria è fatta di prevenzione e contrasto ai fenomeni delittuosi in ambito ferroviario (i dati statistici parlano di un calo significativo dei principali reati: -27% furti, -37% rapine, -5% aggressioni, -47% furti rame, -9% danneggiamenti), ma allo stesso tempo di vicinanza e sostegno a chi è in difficoltà: migliaia le persone scomparse rintracciate ogni anno, in particolare minori; decine le vite salvate, di aspiranti suicidi o di persone colte da malore; elevata l’attenzione verso il fenomeno dei migranti; grande la prossimità alle persone emarginate o in stato di bisogno.
Grande anche l’investimento strategico fatto dalla Specialità sul fronte delle tecnologie a supporto dell’attività operativa, grazie anche alla recente distribuzione alle pattuglie di smartphone di ultima generazione, forniti anche di rilevatori termici e telecamere con visione notturna ed in grado di accedere direttamente alle banche dati di polizia oltre che di trasmettere dati ed immagini in tempo reale alle Sale Operative.
Anche le Sale Operative sono state dotate di modernissimi software che consentono anche la geolocalizzazione delle pattuglie, per coordinarne al meglio gli interventi.
“Centodieci anni insieme” il titolo della manifestazione che ha ripercorso le tappe fondamentali della storia della Specialità, dal 1907 ai nostri giorni.
Passato, presente e futuro raccontati dagli interventi del Capo della Polizia, direttore generale della PS prefetto Franco Gabrielli, dell’ingegner Renato Mazzoncini, AD delle FS Italiane spa, dell’ingegner Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione FS Italiane e del dottor Armando Nanei, direttore del Servizio Polizia Ferroviaria.
L’evento, preceduto dalla deposizione di una corona presso il Sacrario della Scuola, ha costituito anche un momento per ricordare il sacrificio dei tanti operatori della Polizia Ferroviaria caduti nell’adempimento del dovere.
Proprio oggi ricorre la commemorazione dell’uccisione del vice brigadiere Giuseppe Verduci, assassinato il 26 giugno 1974 da quattro rapinatori mentre era impegnato durante un servizio di scorta a bordo treno; la figlia Giuseppina, allora una bambina di 8 anni oggi una donna, ne ha tracciato il ricordo.
Alla cerimonia celebrativa hanno partecipato anche i familiari del brigadiere reggino Filippo Foti, Medaglia d’oro al Valore Militare, vittima del dovere, deceduto nell’adempimento del dovere il 30 settembre 1967 a Trento.
Lo stesso, Comandante del Posto Polfer di Trento, informato da altro posto di polizia, che su un treno viaggiatori, molto affollato, in arrivo dall’estero, era stata collocata una valigia il cui contenuto era apparso sospetto; appena giunto il convoglio, nel timore che si trattasse di ordigno ad orologeria e che pertanto ogni istante trascorso potesse essere fatale ai viaggiatori ed alle persone in sosta nello scalo ferroviario, non si limitava ad attuare le ordinarie operazioni di sicurezza, ma con audace determinazione e nella chiara coscienza dell’incombente pericolo, rimuoveva dal treno la valigia per depositarla in zona isolata con la serena convinzione di compiere così fino in fondo il proprio dovere, mentre, unitamente ad altro dipendente, noncurante della propria incolumità, si apprestava ed eseguire le opportune misure per eliminare ogni possibile funesta conseguenza, avveniva l’esplosione dell’ordigno che lo investiva in pieno e lo dilaniava.
Con il supremo olocausto della propria esistenza, tutta votata al servizio del paese, sventava il disegno criminoso dei terroristi, evitando in tal modo una sicura strage. Il suo fulgido atto di eroismo suscitava la commossa riconoscenza della nazione.
Al brigadiere Filippo Foti è stata intitolata la caserma del Compartimento Polizia Ferroviaria sita in Reggio Calabria.
Nell’ambito della manifestazione è stata presentata anche una mostra fotografica, nata dalla collaborazione Polizia di Stato - FS Italiane, con immagini d’epoca e più recenti, per rievocare alcuni aspetti significativi della storia ultracentenaria della Specialità.
Nata il 24 giugno 1907, a seguito dell’istituzione dei Commissariati di PS presso le Direzioni Compartimentali delle Ferrovie dello Stato con provvedimento di Giovanni Giolitti, all’epoca Ministro dell’Interno, la Polizia Ferroviaria da allora è l’organo di Pubblica Sicurezza naturalmente deputato alla prevenzione e repressione dei reati in ambito ferroviario.
La Specialità garantisce la sicurezza di tutti coloro che si muovono in treno o frequentano, a vario titolo, le stazioni: attualmente oltre 3 milioni e mezzo di persone, in un settore nevralgico della mobilità del Paese che vede circolare quotidianamente più di 9.000 convogli su oltre 16.000 Km di linea ferrata. Oltre 2.500 le stazioni presenti sul territorio nazionale.
La quotidianità della Polizia Ferroviaria è fatta di prevenzione e contrasto ai fenomeni delittuosi in ambito ferroviario (i dati statistici parlano di un calo significativo dei principali reati: -27% furti, -37% rapine, -5% aggressioni, -47% furti rame, -9% danneggiamenti), ma allo stesso tempo di vicinanza e sostegno a chi è in difficoltà: migliaia le persone scomparse rintracciate ogni anno, in particolare minori; decine le vite salvate, di aspiranti suicidi o di persone colte da malore; elevata l’attenzione verso il fenomeno dei migranti; grande la prossimità alle persone emarginate o in stato di bisogno.
Grande anche l’investimento strategico fatto dalla Specialità sul fronte delle tecnologie a supporto dell’attività operativa, grazie anche alla recente distribuzione alle pattuglie di smartphone di ultima generazione, forniti anche di rilevatori termici e telecamere con visione notturna ed in grado di accedere direttamente alle banche dati di polizia oltre che di trasmettere dati ed immagini in tempo reale alle Sale Operative.
Anche le Sale Operative sono state dotate di modernissimi software che consentono anche la geolocalizzazione delle pattuglie, per coordinarne al meglio gli interventi.
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