REGGIO CALABRIA. E' fatta (anzi disfatta!): altre tredici famiglie reggine, di altrettanti dipendenti della Sicurcenter spa, dopo aver ricevuto nei giorni scorsi la lettera di “ingiusto” licenziamento da parte della propria ditta, sono ufficialmente per strada.
Il cambio d'appalto per i servizi di sicurezza e controllo dei passeggeri e dei bagagli in transito allo scalo di Reggio Calabria deciso dai vertici Sacal ha purtroppo prodotto i danni che si erano paventati da subito.
La perdita del posto di lavoro dei 13 addetti alla sicurezza con esperienza storica encomiabile, decine e decine di anni di esperienza maturata, è avvenuta nel disinteresse generale e nessuno, addetti ai lavori ed istituzioni locali, si è sentito in dovere di tutelare, a partire dalla Sacal che, pur essendo l'origine dei guai ha ritenuto opportuno disertare la riunione convocata dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria il 28 luglio u.s., conclusasi con un nulla di fatto, fino ad arrivare alle istituzioni locali, che fingono di non conoscere la problematica.
Ho ritenuto doveroso, quindi, pur nei limiti del mio mandato di consigliere regionale, intervenire in prima persona in questa vicenda, schierandomi senza esitazione al fianco di questi lavoratori reggini, la cui unica colpa è quella di essere stati sempre diligenti nel servizio affidatogli, qualunque esso sia stato, e rispettosi delle istituzioni per cui si sono sacrificati sempre.
In data odierna, infatti, ho depositato una urgente Mozione consiliare che, condivisa all'unanimità, chiede al governatore Oliverio un intervento immediato nei confronti del presidente della Sacal per il ripristino fino a dicembre del precedente servizio a cura della Sicurcenter al “Tito Minniti”, ed un intervento sulla prefettura di Reggio Calabria affinché istituisca un tavolo permanente sulla risoluzione di questa crisi che diventerà irreversibile, forse, dopo il 5 dicembre 2017, giorno in cui il Consiglio di Stato deciderà in merito all'affidamento del “Tito Minniti” alla Sacal. Appare una forzatura evidente, infatti, da parte della Sacal modificare in questo momento il servizio di vigilanze e sicurezza dell'aeroporto di Reggio Calabria, evitando di dare la proroga alla ditta operante da anni nella struttura in riva allo stretto, con l'incertezza che il 6 dicembre tutto possa cambiare. Un “affidamento” temporaneo che genera incertezza nell'incertezza e che, purtroppo, è causa di 13 licenziamenti assurdi.
La mia mozione vuole impegnare immediatamente l'intero consiglio regionale su una vicenda che nasce e si sviluppa nell'assoluto disinteresse verso le risorse umane, una vicenda che in Calabria si somma a tante altre, anche recenti, che incrementano il numero di posti lavoro persi.
L'Assemblea legislativa calabrese, su questi temi, deve muoversi compatta, senza l'influenza del colore politico d'appartenenza o di campanilismi territoriali che rispondono ad una logica elettorale, deve salvaguardare innanzitutto il singolo posto di lavoro e poi, solo dopo queste priorità, consentire ed avallare le decisioni strategiche aziendali che risultino essere più convenienti per i settori in crisi.
Mi auguro che i colleghi consiglieri confermino la prerogativa principale del Consiglio regionale della Calabria, è cioè di garantire sostegno assoluto ed incondizionato a difesa del posto di lavoro e della dignità personale del lavoratore, prima di qualsiasi strategia aziendale. SEMPRE!
Il cambio d'appalto per i servizi di sicurezza e controllo dei passeggeri e dei bagagli in transito allo scalo di Reggio Calabria deciso dai vertici Sacal ha purtroppo prodotto i danni che si erano paventati da subito.
La perdita del posto di lavoro dei 13 addetti alla sicurezza con esperienza storica encomiabile, decine e decine di anni di esperienza maturata, è avvenuta nel disinteresse generale e nessuno, addetti ai lavori ed istituzioni locali, si è sentito in dovere di tutelare, a partire dalla Sacal che, pur essendo l'origine dei guai ha ritenuto opportuno disertare la riunione convocata dall'Ispettorato Territoriale del Lavoro di Reggio Calabria il 28 luglio u.s., conclusasi con un nulla di fatto, fino ad arrivare alle istituzioni locali, che fingono di non conoscere la problematica.
Ho ritenuto doveroso, quindi, pur nei limiti del mio mandato di consigliere regionale, intervenire in prima persona in questa vicenda, schierandomi senza esitazione al fianco di questi lavoratori reggini, la cui unica colpa è quella di essere stati sempre diligenti nel servizio affidatogli, qualunque esso sia stato, e rispettosi delle istituzioni per cui si sono sacrificati sempre.
In data odierna, infatti, ho depositato una urgente Mozione consiliare che, condivisa all'unanimità, chiede al governatore Oliverio un intervento immediato nei confronti del presidente della Sacal per il ripristino fino a dicembre del precedente servizio a cura della Sicurcenter al “Tito Minniti”, ed un intervento sulla prefettura di Reggio Calabria affinché istituisca un tavolo permanente sulla risoluzione di questa crisi che diventerà irreversibile, forse, dopo il 5 dicembre 2017, giorno in cui il Consiglio di Stato deciderà in merito all'affidamento del “Tito Minniti” alla Sacal. Appare una forzatura evidente, infatti, da parte della Sacal modificare in questo momento il servizio di vigilanze e sicurezza dell'aeroporto di Reggio Calabria, evitando di dare la proroga alla ditta operante da anni nella struttura in riva allo stretto, con l'incertezza che il 6 dicembre tutto possa cambiare. Un “affidamento” temporaneo che genera incertezza nell'incertezza e che, purtroppo, è causa di 13 licenziamenti assurdi.
La mia mozione vuole impegnare immediatamente l'intero consiglio regionale su una vicenda che nasce e si sviluppa nell'assoluto disinteresse verso le risorse umane, una vicenda che in Calabria si somma a tante altre, anche recenti, che incrementano il numero di posti lavoro persi.
L'Assemblea legislativa calabrese, su questi temi, deve muoversi compatta, senza l'influenza del colore politico d'appartenenza o di campanilismi territoriali che rispondono ad una logica elettorale, deve salvaguardare innanzitutto il singolo posto di lavoro e poi, solo dopo queste priorità, consentire ed avallare le decisioni strategiche aziendali che risultino essere più convenienti per i settori in crisi.
Mi auguro che i colleghi consiglieri confermino la prerogativa principale del Consiglio regionale della Calabria, è cioè di garantire sostegno assoluto ed incondizionato a difesa del posto di lavoro e della dignità personale del lavoratore, prima di qualsiasi strategia aziendale. SEMPRE!
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