REGGIO CALABRIA. “Invece delle strade, chiudiamo le frontiere” è la scritta apparsa sui dispositivi fissi installati sul già martoriato manto stradale del corso Garibaldi durante il periodo natalizio per rispondere a possibili minacce terroristiche.
Lo striscione, firmato CasaPound, è una risposta all’amministrazione reggina che rimane lontana dal prendere dei provvedimenti efficaci per contrastare un eventuale problema terroristico.
“Questi dissuasori sono più un ostacolo per lo scarico merci ai negozianti e un disturbo per i passanti che un sistema antiterroristico efficace e le critiche fatte dalla cittadinanza non hanno tardato a farsi sentire” queste le parole di Federico Romeo, responsabile reggino di CasaPound.
“Non servono a nulla dei blocchi di cemento per fermare una minaccia terroristica. L’unico strumento utile – conclude - è il contrasto all’immigrazione incontrollata, prima causa dell’approdo in Europa dei terroristi. Difendiamo le nostre città, chiudiamo le frontiere”.
Lo striscione, firmato CasaPound, è una risposta all’amministrazione reggina che rimane lontana dal prendere dei provvedimenti efficaci per contrastare un eventuale problema terroristico.
“Questi dissuasori sono più un ostacolo per lo scarico merci ai negozianti e un disturbo per i passanti che un sistema antiterroristico efficace e le critiche fatte dalla cittadinanza non hanno tardato a farsi sentire” queste le parole di Federico Romeo, responsabile reggino di CasaPound.
“Non servono a nulla dei blocchi di cemento per fermare una minaccia terroristica. L’unico strumento utile – conclude - è il contrasto all’immigrazione incontrollata, prima causa dell’approdo in Europa dei terroristi. Difendiamo le nostre città, chiudiamo le frontiere”.
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