MELITO PORTO SALVO. I finanzieri del Comando provinciale di Reggio Calabria, a seguito di un’articolata attività investigativa, hanno arrestato in flagranza di reato due persone e denunciato altri due complici per estorsione aggravata.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica reggina, è stata avviata a seguito di una denuncia presentata da una cittadina che, da circa un mese, subiva ripetute richieste, con minacce di morte rivolte alla sua persona e ad un proprio congiunto, di una somma pari a 20.000 euro.
La richiesta del denaro, in particolare, traeva origine dalla conoscenza, da parte degli estortori, di una eredità di cui avrebbero beneficiato le vittime.
Le investigazioni condotte, anche di natura tecnica, hanno portato all’individuazione di due soggetti denunciati a piede libero e di altri due tratti in arresto in flagranza di reato, nel momento della consegna del denaro.
I finanzieri hanno pianificato ed eseguito un servizio di osservazione, nelle primissime ore della mattinata, presso il luogo ove avrebbe dovuto essere consegnato il denaro.
In tale scenario operativo, sempre garantendo l’incolumità delle vittime e dei diversi avventori presenti sul luogo dello scambio, subito dopo aver osservato la consegna della busta contenente il contante oggetto della illecita richiesta, i militari hanno bloccato l’autovettura con a bordo gli estortori, rinvenendo nella circostanza la somma di denaro appena “prelevata”.
I due soggetti tratti in arresto, nonché gli ulteriori due denunciati a piede libero dovranno rispondere del reato di concorso in estorsione aggravata da minacce di morte.
La Guardia di finanza, in costante coordinamento con la Procura della Repubblica, opera diuturnamente a tutela delle fasce deboli della popolazione, facili vittime della protervia e dei soprusi della criminalità.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica reggina, è stata avviata a seguito di una denuncia presentata da una cittadina che, da circa un mese, subiva ripetute richieste, con minacce di morte rivolte alla sua persona e ad un proprio congiunto, di una somma pari a 20.000 euro.
La richiesta del denaro, in particolare, traeva origine dalla conoscenza, da parte degli estortori, di una eredità di cui avrebbero beneficiato le vittime.
Le investigazioni condotte, anche di natura tecnica, hanno portato all’individuazione di due soggetti denunciati a piede libero e di altri due tratti in arresto in flagranza di reato, nel momento della consegna del denaro.
I finanzieri hanno pianificato ed eseguito un servizio di osservazione, nelle primissime ore della mattinata, presso il luogo ove avrebbe dovuto essere consegnato il denaro.
In tale scenario operativo, sempre garantendo l’incolumità delle vittime e dei diversi avventori presenti sul luogo dello scambio, subito dopo aver osservato la consegna della busta contenente il contante oggetto della illecita richiesta, i militari hanno bloccato l’autovettura con a bordo gli estortori, rinvenendo nella circostanza la somma di denaro appena “prelevata”.
I due soggetti tratti in arresto, nonché gli ulteriori due denunciati a piede libero dovranno rispondere del reato di concorso in estorsione aggravata da minacce di morte.
La Guardia di finanza, in costante coordinamento con la Procura della Repubblica, opera diuturnamente a tutela delle fasce deboli della popolazione, facili vittime della protervia e dei soprusi della criminalità.
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