PLATI’. I carabinieri della locale Stazione, nel corso di una perquisizione domiciliare, nella cantina di un seminterrato di un casolare di un 40enne del posto, hanno rinvenuto un bunker largo circa 5 metri e lungo altrettanto, il cui accesso era abilmente occultato da un grosso blocco di cemento, scorrevole su dei binari in ferro grazie ad un meccanismo azionabile manualmente dall’interno della casa.
L’originalità di quest’ultimo rinvenimento è nell’utilizzo che ne è stato fatto: il locale era completamente adibito a serra per coltivare marijuana.
Sono state rinvenute nella circostanza:
Analoghi rinvenimenti erano stati effettuati negli ultimi mesi dai militari del Gruppo Carabinieri di Locri nei territori di competenza della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio e della Stazione di Locri, dove i carabinieri, sempre supportati dai colleghi dei “Cacciatori”, hanno scoperto diversi bunker.
Di fatti, pochi mesi fa, prima a Ciminà dove i carabinieri ritrovarono un vero e proprio labirinto sotterraneo con almeno due bunker collegati tra loro e poco dopo nel pieno centro abitato di Locri, a pochi metri dalle vie che interessarono, in passato, sanguinose faide e violenze, ne fu rinvenuto un altro nella cucina di un’abitazione, sotto un camino.
Lo scopo dei carabinieri è sempre lo stesso, e cioè il contrasto ai traffici illeciti e ai centri decisionali della ‘ndrangheta scoraggiando chi cerca di sottrarsi alla giustizia, ostentando la latitanza per affermare il proprio potere mafioso.
In un contesto come quello locrideo, assume ancora una volta notevole importanza l’impiego dei carabinieri Cacciatori, reparto ad elevatissima specializzazione, che identifica in un’unica visione operativa procedure eminentemente militari e tecniche di polizia, secondo la migliore tradizione dell'Arma.
Continuano quindi i servizi di contrasto alla criminalità organizzata disposti dal Gruppo carabinieri di Locri ed effettuati dalle Compagnie di Locri, Bianco e Roccella Jonica.
Negli ultimi giorni, infatti, i carabinieri della Locride e quelli dello Squadrone carabinieri “Cacciatori” di Vibo Valentia hanno passato al setaccio centri abitati e campagne con perquisizioni e rastrellamenti nelle zone impervie pre-aspromontane controllando casolari e anfratti naturali.
L’originalità di quest’ultimo rinvenimento è nell’utilizzo che ne è stato fatto: il locale era completamente adibito a serra per coltivare marijuana.
Sono state rinvenute nella circostanza:
- 10 piante di canapa indiana, di altezza variabile tra i 60 cm e 150 cm;
- 3 lampade alogene;
- 64 vasi in plastica di colore nero ove erano state già estirpate piante;
- 3 trasformatori corrente;
- 2 impianti di ventilazione e un temporizzatore.
Analoghi rinvenimenti erano stati effettuati negli ultimi mesi dai militari del Gruppo Carabinieri di Locri nei territori di competenza della Stazione di Sant’Ilario dello Jonio e della Stazione di Locri, dove i carabinieri, sempre supportati dai colleghi dei “Cacciatori”, hanno scoperto diversi bunker.
Di fatti, pochi mesi fa, prima a Ciminà dove i carabinieri ritrovarono un vero e proprio labirinto sotterraneo con almeno due bunker collegati tra loro e poco dopo nel pieno centro abitato di Locri, a pochi metri dalle vie che interessarono, in passato, sanguinose faide e violenze, ne fu rinvenuto un altro nella cucina di un’abitazione, sotto un camino.
Lo scopo dei carabinieri è sempre lo stesso, e cioè il contrasto ai traffici illeciti e ai centri decisionali della ‘ndrangheta scoraggiando chi cerca di sottrarsi alla giustizia, ostentando la latitanza per affermare il proprio potere mafioso.
In un contesto come quello locrideo, assume ancora una volta notevole importanza l’impiego dei carabinieri Cacciatori, reparto ad elevatissima specializzazione, che identifica in un’unica visione operativa procedure eminentemente militari e tecniche di polizia, secondo la migliore tradizione dell'Arma.
Continuano quindi i servizi di contrasto alla criminalità organizzata disposti dal Gruppo carabinieri di Locri ed effettuati dalle Compagnie di Locri, Bianco e Roccella Jonica.
Negli ultimi giorni, infatti, i carabinieri della Locride e quelli dello Squadrone carabinieri “Cacciatori” di Vibo Valentia hanno passato al setaccio centri abitati e campagne con perquisizioni e rastrellamenti nelle zone impervie pre-aspromontane controllando casolari e anfratti naturali.
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