venerdì 6 luglio 2018

BASKET. Intervista a Matthew Dellavedova stella della NBA

ROMA. Non ha la classe immensa di un James Le Bron o di un Michael Jordan ma ha fiato, grinta e coraggio da vendere.

Stiamo parlando di Matthew Dellavedova, il cestista australiano che gioca nell’NBA nei Milwaukee Bugs sbarcato in Italia per fare da testimonial al Basket Camp di Skills Sport per ragazzi di Chianciano Terme.

Lo abbiamo incontrato in un albergo della Capitale e ci ha parlato della sua storia, perfetto esempio dell’American Dream realizzato.

Australiano ma dal cognome che tradisce chiare origini italiane, si è trasferito negli States frequentando le high school dove però non è stato notato dagli scouts NBA. Ma ha saputo cogliere la sua grande occasione alle Olimpiadi di Londra del 2012 dove ha rappresentato i “down under” ed è stato selezionato dai Cleveland Cavaliers.

Poi tanto duro lavoro fino a quando la finale NBA del 2015 contro i Warriorsgli regala la consacrazione grazie a una superba prestazione nella seconda partita. Perde la finale ma l’anno seguente si “vendica” e diventa campione del Mondo.

- Che rapporti hai con il nostro Paese?
I mie avi sono giunti in Australia dall’Italia nel 1860, provenivano dal Nord Italia, da Tirano, nei pressi di Miano. Questa è la terza volta che visito il vostro Paese, sono già venuto 2007 e nel 2008, ma questa è la prima volta che sono a Roma. Sono molto contento di essere qui e non vedo l’ora di visitare la città”.


- Che importanza hanno avuto i tuoi genitori nella realizzazione del tuo sogno?
Sono stati fondamentali. Da un lato mio padre giocava a basket e mi ha insegnato molte cose. Dall’altro mia madre mi prendeva e portava a giocare a basket sin da quando avevo 4 anni. Sono stato davvero fortunato ad avere genitori che mi hanno sempre supportato accompagnandomi per tutto il Paese offrendomi tutte le opportunità per realizzare il mio sogno. Senza di loro…”. 


- Ti hanno dato anche la chance di trasferirti negli Stati Uniti per studiare e giocare nel campionato delle High Schools…
Sì, quando avevo 16 anni ho avuto questa grande opportunità. Questa esperienza è stata fondamentale mi ha dato la possibilità di essere selezionato nella nazionale australiana, di giocare le Olimpiadi di Londra esperienza che mi ha preparato per giocare nell’NBA”.


- La consacrazione arriva con la tua grande prestazione nella seconda partita della serie della finale Cleveland-Warriors del 2015, anche se poi avete perso lì sei esploso…
Al termine di una lunga stagione arrivammo a quella finale e a seguito di una serie di infortuni di alcuni compagni di squadra ebbi l’opportunità di giocare di più e di vivere quella esperienza che mi ha insegnato molto anche se sfortunatamente alla fine perdemmo”.


- Ma l’anno seguente invece vi “vendicaste” aggiudicandovi il titolo di campioni NBA…
Si anche se giocai meno avendo dei compagni di squadra molto forti, ma fu comunque un momento molto emozionante della mia vita”.


- Il tuo modo di giocare è basato su un lavoro intenso e costante, su una grande grinta in campo e il mettersi a disposizione per la squadra. E’ questo il messaggio che vuoi lanciare ai ragazzi che sognano di calcare i grandi parquet del basket?
La prima cosa che voglio dire ai ragazzi è: divertitevi a giocare a basket. È il gioco più bello del mondo, uno sport che può insegnare tante cose anche per la vita. E poi cercate di mettervi alla prova sempre un po’ di più ogni volta. Se farete questo giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, mese dopo mese il duro lavoro nel lungo termine vi ripagherà senz’altro”.


- Mai arrendersi…
Nevergive up! Io per esempio ho giocato per quattro anni nei campionati delle high school americane ma non sono stato scelto per l’NBA. Ho continuato a lavorare duramente e alla fine sono riuscito ad essere selezionato e giocare nei Cleveland realizzando così il mio sogno”.


- Tu rappresenti il tipico esempio dell’American dream
No, dell’Australiandream! (ride, ndr)”


- Hai ancora qualche sogno nel cassetto?
Certo, ho 27 anni e conto di giocare ancora per molto e voglio migliorarmi. Il mio sogno è quello di vincere la medaglia d’oro alle prossime Olimpiadi con l’Australia”.

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