GIOIA TAURO. Nel fine settimana appena trascorso, nell’ambito di un ampio servizio di rastrellamento disposto dal locale Gruppo Carabinieri, finalizzato al contrasto del fenomeno della coltivazione illegale di canapa indiana nella Piana di Gioia Tauro, i carabinieri delle Compagnie di Gioia Tauro, Taurianova e Palmi, assieme ai colleghi Cacciatori Calabria di Vibo Valentia, hanno rinvenuto oltre 3.200 piante di canapa indiana in terreni ubicati nei Comuni di Laureana di Borrello, Rosarno, Cosoleto e Cittanova e arrestato due persone intente ad accudire le piantagioni.
Lo stupefacente, una volta lavorato e immesso sul mercato, avrebbe consentito di conseguire profitti per diverse centinaia di migliaia di euro.
In particolare:
Lo stupefacente, una volta lavorato e immesso sul mercato, avrebbe consentito di conseguire profitti per diverse centinaia di migliaia di euro.
In particolare:
- i carabinieri della Compagnia di Gioia Tauro, in un terreno agricolo ubicato al confine tra i Comuni di Laureana di Borrello e Rosarno, hanno rinvenuto una maxi piantagione di canapa indiana composta da oltre 3.000 piante, della varietà olandese nana, dell’altezza media di circa 1 metro, in pieno stato vegetativo, disposte su un terrazzamento di 23 filari. L’intera piantagione, di difficile accesso e ben occultata tra la vegetazione circostante, era alimentata da un articolato e complesso sistema di irrigazione all’uopo realizzato. Tutte le piante rinvenute, previa campionatura, sono state distrutte mentre i campioni prelevati, su disposizione dell’Autorità giudiziaria, sono stati sequestrati e saranno successivamente trasmessi al Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso;
- i carabinieri della Compagnia di Palmi, in area boschiva della località Serro Rungi di Cosoleto, hanno tratto in arresto S. P., 51enne di Delianuova, in quanto responsabile di coltivazione di una piantagione di canapa indiana composta da circa 200 piante, dell’altezza media di circa 1,2 metri in pieno stato vegetativo ed un peso complessivo di circa 2500 kg. L’uomo, colto mentre era intento a curare la coltivazione mediante attrezzi agricoli e un sistema per l’irrigazione, alla vista dei militari ha tentato una rocambolesca fuga gettandosi in una scarpata, dove è stato poi recuperato e soccorso dai carabinieri che hanno provveduto a richiedere l’intervento di personale medico per le cure del caso. La piantagione, ben occultata tra la vegetazione e raggiungibile unicamente tramite un piccolo sentiero sterrato, era suddivisa in tre differenti piazzole per renderla meno visibile, anche dall’alto, in caso di controlli delle forze dell’ordine. Le piantine, previa campionatura, sono state distrutte in loco mentre i campioni prelevati, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, sono stati sequestrati e saranno successivamente trasmessi al Ris di Messina per le analisi tossicologiche del caso;
- i carabinieri della Compagnia di Taurianova, in contrada Torre della località Catena di Cittanova, hanno infine tratto in arresto G. A., 31 anni, del luogo, in quanto responsabile di coltivazione di una piantagione di marijuana composta da 5 piante di altezza variabile tra 1 e 2,5 mt.. In particolare, i militari sono riusciti ad individuare la piantagione realizzata all’interno di un’area demaniale, sorprendendo G. A. nell’atto di somministrare l’acqua alle piante di marijuana, traendolo in arresto. Successivamente è stata effettuata anche una perquisizione domiciliare nell’abitazione dell’arrestato dove è stato rinvenuto un bilancino di precisione e 5 sacchetti contenenti marijuana, già essiccata, per un peso totale di 65 grammi. Al termine delle operazioni di campionatura, le piante sono state sottoposte a sequestro. G. A., è stato tradotto nella propria abitazione di residenza in regime di arresto domiciliari come disposto dall’Autorità giudiziaria.
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