AMENDOLARA (CS). Carabinieri Forestali dipendenti dal Gruppo di Cosenza hanno posto sotto sequestro due boschi di Pino d’Aleppo.
Il provvedimento ha interessato 40 ettari di pineta.
Nell’ambito di ben più vasta attività d’indagine coordinata dal procuratore capo di Castrovillari dottor Eugenio Facciolla, i militari hanno proceduto con rilievi in campo mirati alla verifica di alcuni progetti di taglio boschivo acquisiti presso l’ufficio della Regione Calabria che presiede all’istruttoria di tali pratiche e al rilascio delle autorizzazioni di taglio boschivo.
Nelle due superfici boscate anzidette, ora poste sotto sequestro e per le quali l’iter di rilascio dei provvedimenti autorizzativi non era ancora stato ultimato e né erano iniziate le operazioni di taglio, i Carabinieri Forestali hanno proceduto alla verifica dei dati progettuali riportati dal tecnico forestale autore dei due progetti, verificando come gli stessi non corrispondessero alla realtà delle superfici boscate.
Da qui i provvedimenti di sequestro dei due boschi, per finalità probatorie, convalidati dal magistrato di turno, mentre la posizione del dottore forestale autore dei due progetti è ora al vaglio della magistratura per le ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico.
Il provvedimento ha interessato 40 ettari di pineta.
Nell’ambito di ben più vasta attività d’indagine coordinata dal procuratore capo di Castrovillari dottor Eugenio Facciolla, i militari hanno proceduto con rilievi in campo mirati alla verifica di alcuni progetti di taglio boschivo acquisiti presso l’ufficio della Regione Calabria che presiede all’istruttoria di tali pratiche e al rilascio delle autorizzazioni di taglio boschivo.
Nelle due superfici boscate anzidette, ora poste sotto sequestro e per le quali l’iter di rilascio dei provvedimenti autorizzativi non era ancora stato ultimato e né erano iniziate le operazioni di taglio, i Carabinieri Forestali hanno proceduto alla verifica dei dati progettuali riportati dal tecnico forestale autore dei due progetti, verificando come gli stessi non corrispondessero alla realtà delle superfici boscate.
Da qui i provvedimenti di sequestro dei due boschi, per finalità probatorie, convalidati dal magistrato di turno, mentre la posizione del dottore forestale autore dei due progetti è ora al vaglio della magistratura per le ipotesi di falsità ideologica in atto pubblico.
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