mercoledì 25 novembre 2015

SANITA'. Fil: 'L'incompatibilità di Scura e Urbani'

REGGIO CALABRIA. La Fil, attraverso i suoi responsabili del settore Sanità, nei giorni scorsi si sono incontrati per discutere sulla sempre difficile situazione in cui versa la sanità calabrese.
 

“La Calabria maglia nera per i Livelli essenziali di assistenza sanitaria secondo il rilevamento annuale del Ministero della Salute”.
 

Questa notizia non può certo
cogliere di sorpresa chi come noi di Federazione italiana lavoratori da tempo denuncia lo stato di totale abbandono in cui versa il settore sanitario nella nostra Regione: siamo pienamente coscienti come la situazione attuale sia frutto di 20 anni di cattiva amministrazione e di mancanza di programmazione da parte di chi ha amministrato la sanità regionale e dunque il nostro non è un atto di accusa rivolto solo a chi oggi ne dovrebbe gestire le sorti, quanto piuttosto una ferma condanna di un modus operandi che ha portato al traguardo negativo segnalato in precedenza.
 

Eppure oggi la situazione è ancor più intricata perché, con il commissariamento (che peraltro dovrebbe durare ancora a lungo secondo le intenzioni del Governo), si è creato un corto circuito assoluto tra cittadini utenti, operatori del settore, amministratori e commissari che di fatto impedisce di capire di chi e quali siano le responsabilità di questa situazione scandalosa.
 

Per questo la Fil ribadisce con forza la fine del commissariamento della Sanità in Calabria. Sia la politica ad occuparsi di Sanità, assumendosi le proprie responsabilità nei confronti dei cittadini calabresi.
 

Siamo ultimi è nessuno pare sentire il peso di questo fallimento: se fino a ieri era possibile individuare responsabilità oggettive in chi ci ha governato, oggi tutti possono “scaricarle” su altri.
 

Vogliamo essere chiari e diretti. Se oggi siamo ultimi per qualità, continuità, varietà dei servizi offerti a livello sanitario lo si deve a tutti quei Direttori Generali che sono stati nominati negli ultimi 20 anni dalla Politica che non hanno dimostrato le loro capacità manageriali.
 

Ne tanto meno serve l’immobilismo dei  Commissari Scura e Urbani che il Governo dovrebbe affrettarsi a rimuovere (generando anche un risparmio per le casse dello Stato) per ridare voce e responsabilità alla politica regionale; tra l'altro la posizione del Commissario Scura rimane incompatibile ai sensi della Legge Madia (L,124/2015) esplicitata dalla circolare  n. 6 del 4 Dicembre 2014, mentre il sub commissario Urbani è  membro dal 2013 del Collegio dei Revisori dell'Agenas (Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali), da  cui avrebbe opportunamente dovuto dimettersi.
 

Per non parlare dei risultati ottenuti dalla Kpmg, multinazionale della consulenza, che dalla Calabria ha solo preso senza di fatto produrre risultati.
 

Ancora una volta ci appelliamo al gruppo di Parlamentari Calabresi perché porti al più presto all’attenzione del Governo questa situazione a dir poco paradossale: il silenzio in questo caso non è sinonimo di innocenza ma piuttosto una assunzione di responsabilità ancor più grave perché accompagnata dalla consapevolezza di non aver operato in virtù del mandato ricevuto.
Giuseppe Martorano
segretario generale

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