BOVALINO. Nel corso di servizi finalizzati a prevenire e reprimere reati contro la pubblica amministrazione, disposti dal Questore di Reggio Calabria, personale della Polizia di Stato ha tratto in arresto D. E. N., 53 anni, nella
flagranza del reato di induzione indebita.
L’attività di indagine, svolta da operatori del locale Commissariato di concerto con la Squadra mobile reggina e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Locri, ha riguardato una procedura esecutiva immobiliare nella quale D. E. N., commercialista di Caulonia, ricopriva la carica di custode giudiziario nominato dal Tribunale civile di Locri.
Nella sua veste di pubblico ufficiale il professionista entrava in contatto con un privato cittadino interessato alla locazione dell’immobile pignorato, nella circostanza un terreno agricolo e, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, chiedeva a più riprese un corrispettivo economico di circa 500 euro per sé e una somma analoga per un altro non meglio precisato pubblico ufficiale, per una favorevole e sollecita trattazione della pratica.
Dopo aver verificato compiutamente le indebite richieste, lo scorso 20 novembre, gli operatori di polizia hanno predisposto un servizio di osservazione al fine di documentare la consegna materiale del denaro all’interno dello studio del commercialista, dove, all’atto del ritiro della somma, è stata fatta irruzione traendo in arresto D. E. N..
Successivamente, il Gip del Tribunale di Locri ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari fuori regione.
flagranza del reato di induzione indebita.
L’attività di indagine, svolta da operatori del locale Commissariato di concerto con la Squadra mobile reggina e sotto la direzione della Procura della Repubblica di Locri, ha riguardato una procedura esecutiva immobiliare nella quale D. E. N., commercialista di Caulonia, ricopriva la carica di custode giudiziario nominato dal Tribunale civile di Locri.
Nella sua veste di pubblico ufficiale il professionista entrava in contatto con un privato cittadino interessato alla locazione dell’immobile pignorato, nella circostanza un terreno agricolo e, abusando della sua qualità e dei suoi poteri, chiedeva a più riprese un corrispettivo economico di circa 500 euro per sé e una somma analoga per un altro non meglio precisato pubblico ufficiale, per una favorevole e sollecita trattazione della pratica.
Dopo aver verificato compiutamente le indebite richieste, lo scorso 20 novembre, gli operatori di polizia hanno predisposto un servizio di osservazione al fine di documentare la consegna materiale del denaro all’interno dello studio del commercialista, dove, all’atto del ritiro della somma, è stata fatta irruzione traendo in arresto D. E. N..
Successivamente, il Gip del Tribunale di Locri ha convalidato l’arresto disponendo la misura cautelare degli arresti domiciliari fuori regione.
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