PALMI. Agenti della Polizia di Stato del locale Commissariato di PS, in esecuzione di un’Ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip presso il Tribunale di Reggio Calabria, hanno arrestato due soggetti pregiudicati affiliati alla cosca di ‘ndrangheta “Gallico”, operante in Palmi e zone limitrofe, ritenuti responsabili dei reati di associazione per delinquere di tipo mafioso e tentata estorsione aggravata in concorso.
I due soggetti arrestati, Rocco Papasergio, 41 anni e Francesco Romeo, 37 anni, entrambi del luogo, oltre al reato di associazione per delinquere di tipo mafioso sono ritenuti responsabile di una tentata estorsione aggravata in concorso ai danni di una ditta impegnata in un lavoro pubblico a Palmi, in tempi diversi e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminale. I malviventi avevano minacciato il danneggiamento mediante incendio dei mezzi della ditta qualora non avessero ottenuto la consegna del denaro.
Ancora una volta, le indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, hanno consentito di accertare la pressante attività estorsiva delle cosche di ‘ndrangheta nei confronti delle ditte aggiudicatrici di appalti pubblici.
L’esecuzione della misura restrittiva ha consentito di affermare la presenza e la risposta dello Stato nel contrasto alle pretese illegali delle cosche di ‘ndrangheta in un territorio particolarmente complesso come quello della provincia reggina.
I due soggetti arrestati, Rocco Papasergio, 41 anni e Francesco Romeo, 37 anni, entrambi del luogo, oltre al reato di associazione per delinquere di tipo mafioso sono ritenuti responsabile di una tentata estorsione aggravata in concorso ai danni di una ditta impegnata in un lavoro pubblico a Palmi, in tempi diversi e con più azioni esecutive del medesimo disegno criminale. I malviventi avevano minacciato il danneggiamento mediante incendio dei mezzi della ditta qualora non avessero ottenuto la consegna del denaro.
Ancora una volta, le indagini della Polizia di Stato, coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria, hanno consentito di accertare la pressante attività estorsiva delle cosche di ‘ndrangheta nei confronti delle ditte aggiudicatrici di appalti pubblici.
L’esecuzione della misura restrittiva ha consentito di affermare la presenza e la risposta dello Stato nel contrasto alle pretese illegali delle cosche di ‘ndrangheta in un territorio particolarmente complesso come quello della provincia reggina.
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