avvocato Antonino Napoli |
Per la Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, rappresentata nel processo dalla dottoressa Adriana Sciglio, le prove dell’affiliazione e della partecipazione alla ‘ndrangheta di Vincenzo Zagari si desumevano dalle dichiarazioni accusatorie del collaboratore di giustizia Rocco Francesco Ieranò che sarebbero state riscontrate da un’intercettazione ambientale captata a casa del coindagato Giuseppe Ladini e per tale ragione aveva chiesto la condanna ad otto anni di reclusione.
I difensori dello Zangari, avvocati Antonino Napoli e Antonio Cimino, nei loro interventi difensivi hanno evidenziato come nel caso del loro assistito la testimonianza del collaboratore di giustizia Rocco Francesco Ieranò non fosse accurata, precisa, dettagliata e coerente e che nei confronti dello Zangari non si poteva assumere che vi fosse la convergenza del molteplice poiché non vi sono le prove concernenti circostanze fattuali tutte pertinenti alla partecipazione criminosa in questione.
Il Tribunale, accogliendo le tesi difensive, ha assolto Vincenzo Zangari dal reato di partecipazione ad associazione a delinquere di stampo mafioso.
Nel medesimo processo è stato assolto Michelangelo Cartolano mentre sono stati condannati: Giuseppe Bruzzese a 9 anni, Maria Polsina Bruzzese (2 anni e 11 mesi), Raffaele Bruzzese (9 anni), Serafino Bruzzese (9 anni), Ettore Crea (4 anni e 6 mesi), Raffaele Giovinazzo (9 anni), Francesco Longordo (5 anni e 6 mesi), Antonio Napoli(10 anni), Domenico Papalia (3 anni), Renato Petullà (15 anni), Antonio Raco (10 anni e 6 mesi), Leonardo Tigani (13 anni), Costantino Tripodi (18 anni), Antonio Valerioti (9 anni) e Antonio Zangari (12 anni).
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