mercoledì 7 marzo 2018

REGGIO CALABRIA. Tentata estorsione aggravata: arrestate 3 persone

REGGIO CALABRIA. Alle prime ore di oggi, al termine di complesse e articolate indagini coordinate dalla Procura della Repubblica reggina, gli investigatori della locale Squadra mobile e personale della Divisione polizia anticrimine della Questura hanno eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa nei giorni scorsi dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale a carico di:

  • Renato Quattrone, reggino di 54 anni, indagato per tentata estorsione aggravata in concorso, lesioni personali gravi aggravate e calunnia aggravata (destinatario di ordinanza di custodia cautelare in carcere);
  • Giuseppe Turoni, reggino di 48 anni, indagato per tentata estorsione aggravata in concorso (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari);
  • Carmelo Ficara, reggino di 61 anni, indagato per tentata estorsione aggravata in concorso (destinatario della misura cautelare degli arresti domiciliari).
I fatti risalgono al 2015, quando, un anziano veniva brutalmente aggredito con calci e finanche con l’uso di un tirapugni, subendo gravi lesioni, consistenti in un trauma cranico e nella frattura scomposta pluriframmentata del femore destro, a causa delle quali riportava l’indebolimento permanente della gamba destra con impossibilità di deambulare correttamente.

Le indagini condotte dalla Polizia di Stato hanno acclarato che l’azione delittuosa è stata funzionale all’illecita richiesta estorsiva del pagamento di un’ingente somma di denaro come corrispettivo ulteriore (3.000 euro), rispetto alla somma pattuita (30.000 euro) per la realizzazione da parte di Renato Quattrone, imprenditore edile, dei lavori di rifinitura di uno stabile di proprietà dei figli della vittima.

Secondo gli investigatori, nel corso delle indagini sarebbe stato accertato che Renato Quattrone si sarebbe servito degli altri due indagati per rivolgere minacce implicite e larvate avverso tutto il nucleo familiare della vittima attraverso il metodo della cosiddetta “ambasciata”.

Quattrone, indagato anche per calunnia aggravata avendo denunciato i figli dell’anziana vittima per minaccia e lesioni, è soggetto gravato da numerosi precedenti penali.

Lo stesso, infatti, annovera condanne penali per furto, rapina, porto e detenzione illegale di armi, tentata estorsione, ricettazione ed associazione a delinquere di stampo mafioso, essendo stato ritenuto, con sentenza definitiva della Corte d’Assise d’Appello reggina emessa nell’ambito dell’operazione “Olimpia”, intraneo alla cosca di ‘ndrangheta Serraino, operante in città.

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