sabato 24 marzo 2018

AEROPORTO. Siclari (MNS): 'il risveglio dei Belli Addormentati'

Ernesto Siclari
REGGIO CALABRIA. La mozione unanime con cui il Consiglio metropolitano invoca una seduta straordinaria aperta rappresenta audace, encomiabile auspicio formale, ma che dopo tre anni e mezzo di assoluto silenzio dietro le solite sterili enunciazioni vi siano solo logiche di partito è preoccupazione più che legittima.

L’intervento, con il quale si vuol dare vita alla solita operazione “scaricabarile”, è evidentemente tardivo e mostra il fianco ad interpretazioni di stampo politico post elettorale, volta a strumentalizzare un grave problema della città, a fini di contrapposizione interna al Partito democratico.

Peraltro, fuori dai gravi ritardi di tempistica, si crede di volere raccontare ai reggini una versione delle vicende aeroportuali monca e fantasiosa.

Che la Città metropolitana targata Pd abbia scongiurato la chiusura del Tito Minniti è faccenda che racconta solo in percentuale davvero scarsissima il drammatico iter involutivo che lo scalo reggino ha registrato in questi anni bui di gestione sinistra della cosa pubblica, poiché racconta di un intervento economico in favore di un aeroporto che da oltre tre anni è stato, viceversa, abbandonato da tutte quelle Istituzioni presenti sul territorio a tutti i livelli e che oggi, “a Santa Chiara rubata”, si prova ad inchiodate davanti alle proprie responsabilità.

Ci si dimentica, invece, di raccontare la favola dall'inizio e soprattutto di prendere in debita considerazione uno dei passaggi fondamentali della tormentata storia aeroportuale: il grave declassamento dell'Aeroporto dello Stretto nel Piano nazionale degli aeroporti, perpetrato, per mano sinistra, dal governo Renzi.

“Stanare” finalmente oggi chi sinora non è stato volutamente scomodato per mantenere equilibri governativi e di partito potrà avere un valore soltanto se la strada intrapresa a difesa della città verrà percorsa fino in fondo con coraggio e abnegazione, da dimostrare anche e soprattutto se, come legittimamente si teme, gli interlocutori di Falcomatà e compagni dovessero fare orecchie da mercante all’invito del Consiglio metropolitano.

Oggi i dati dicono che il calo di utenti e la cancellazione dei voli sono circostanze nefaste registrate tutte negli ultimi anni, dovute anche alla scarsa attrattività che la città patisce da quando la governa questa fallimentare Giunta.

Difficile, pertanto, riporre adesso fiducia incondizionata nella iniziativa promossa se la nuova società di gestione non verrà messa spalle al muro sui piani programmatici del Tito Minniti e se non si procederà in tempi davvero ristretti ad interventi concreti sullo scalo.

I reggini vogliono sapere quale sarà lo strumento economico che indicherà l'impegno che Sacal impiegherà in termini di risorse per l’Aeroporto dello Stretto attraverso il Piano finanziario, in auspicabile controtendenza con i titolari di quelle quote societarie che nei mesi scorsi lo hanno etichettato apertamente come inutile e da chiudere.

Adesso il Consiglio metropolitano squarcia il surreale silenzio istituzionale, dal comodo basso profilo, in cui i belli addormentati amministratori locali erano caduti e che ha accompagnato la vicenda aeroportuale in questi tre anni e mezzo di scellerata gestione della cosa pubblica.

Non si può che esser lieti che l’attenzione dei nostri amministratori sia stata finalmente ridestata dal “bacio” post elettorale subito dal Pd, ma rimane quella lecita preoccupazione che i riflettori vengano spenti nuovamente quando la ribalta non servirà più.

La battaglia a difesa dell'aeroporto, così come tutte le altre che riguardano la salvaguardia dei diritti e delle prerogative di questa città, non si combatte con le mozioni e le dichiarazioni di intento. Si affronta invece con grande senso di responsabilità, con programmi e azioni politiche, uniche in grado di restituire al territorio dignità e rispetto.

La crisi dell'aeroporto è soltanto l'ultimo tassello di un mosaico che è finalmente giunto a raffigurare agli occhi dei cittadini l'assoluta inefficienza e inadeguatezza che contraddistingue questa amministrazione ed è il risultato di una politica fallace sotto tutti i profili, che consegna al giudizio dei reggini un quadro di desolante rassegnazione.
Ernesto Siclari
commissario provinciale
Movimento nazionale per la Sovranità

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