REGGIO CALABRIA. “Trattati peggio degli schiavi nonostante le sofferte conquiste ottenute dalle lotte sindacali degli anni 70'.
Oggi un collega discontinuo del Comando provinciale dei Vigili del fuoco è rimasto vittima di un'intossicazione da fumo mentre era in intervento, prontamente soccorso dai colleghi permanenti è stato trasferito ai Riuniti per le cure del caso.
Fin qui storie ordinarie di un lavoro "particolare", se non fosse per via dei turni che il Comando reggino ha deciso di istituire per il personale discontinuo assegnato alle squadre boschive; trattasi di richiami da 6 giorni consecutivi di 12 ore, dalle 8.00 del mattino alle 20.00 di sera per un ammontare di 72 ore settimanali.
Tutto questo è inaccettabile per una società civilizzata e per di più nel totale silenzio sindacale!”
Queste sono le parole del responsabile dell'Associazione nazionale discontinui, Daniele Caccamo, che a gran voce, denuncia l'accaduto e manifesta il più totale disappunto sulle scelte di un'Amministrazione “che a fronte dei tagli imposti dal Governo ci manda a morire come mosche pur di soddisfare il Dio Denaro! - prosegue Caccamo - è solo un caso che il collega che oggi è finito in ospedale sia ancora vivo altrimenti, nostro malgrado, avremmo dovuto piangere l'ennesimo "angelo con gli stivali" morto da eroe e da precario in servizio per lo Stato! La politica intervenga subito stabilizzando questa categoria ridando lustro al Corpo nazionale con elementi validissimi come i precari discontinui!”
Oggi un collega discontinuo del Comando provinciale dei Vigili del fuoco è rimasto vittima di un'intossicazione da fumo mentre era in intervento, prontamente soccorso dai colleghi permanenti è stato trasferito ai Riuniti per le cure del caso.
Fin qui storie ordinarie di un lavoro "particolare", se non fosse per via dei turni che il Comando reggino ha deciso di istituire per il personale discontinuo assegnato alle squadre boschive; trattasi di richiami da 6 giorni consecutivi di 12 ore, dalle 8.00 del mattino alle 20.00 di sera per un ammontare di 72 ore settimanali.
Tutto questo è inaccettabile per una società civilizzata e per di più nel totale silenzio sindacale!”
Queste sono le parole del responsabile dell'Associazione nazionale discontinui, Daniele Caccamo, che a gran voce, denuncia l'accaduto e manifesta il più totale disappunto sulle scelte di un'Amministrazione “che a fronte dei tagli imposti dal Governo ci manda a morire come mosche pur di soddisfare il Dio Denaro! - prosegue Caccamo - è solo un caso che il collega che oggi è finito in ospedale sia ancora vivo altrimenti, nostro malgrado, avremmo dovuto piangere l'ennesimo "angelo con gli stivali" morto da eroe e da precario in servizio per lo Stato! La politica intervenga subito stabilizzando questa categoria ridando lustro al Corpo nazionale con elementi validissimi come i precari discontinui!”
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