martedì 20 novembre 2018

LOCRIDE. Controllo del territorio: arrestate 2 persone

LOCRI. Continuano i servizi di controllo straordinario del territorio disposti dal  locale Comando Gruppo Carabinieri ed effettuati dalla Compagnie di Bianco, Locri e Roccella Jonica.

Nell’ultimo fine settimana numerose pattuglie dell’Arma sono state impegnate in un’operazione di controllo capillare del territorio che ha riguardato sia i centri dei maggiori paesi della giurisdizione  sia le aree periferiche dove è più alta la percentuale di illegalità diffusa.

Con la collaborazione dei carabinieri dello Squadrone Eliportato Cacciatori di Vibo Valentia, sono stati eseguiti anche numerosi rastrellamenti nelle aree impervie pre-aspromontane, ispezionando zone boschive, casolari abbandonati ed anfratti naturali.
In tale contesto:

  • i carabinieri della Stazione di Marina di Gioiosa Jonica, unitamente ai colleghi dello Squadrone Eliportato Cacciatori, nel corso di un rastrellamento hanno rivenuto, in un casolare abbandonato sito in contrada Junchi, oltre 10 chili di marijuana, 130 semi di canapa indiana, una bilancia di precisione e numerose cartucce calibro 20 a pallini;
  • i carabinieri del Nucleo Radiomobile di Locri hanno denunciato I. M., 53enne di Careri, per guida in stato di ebrezza alcolica. L’uomo è stato sorpreso alla guida di un’autovettura con un tasso alcolemico oltre i limiti consentiti dalla legge.
Inoltre:
  • i carabinieri della Stazione di Placanica hanno arrestato  Pasquale Talia, 31 anni, del posto, già agli arresti domiciliari, destinatario di un ordine di esecuzione pena emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Locri. L’uomo dovrà scontare una pena di oltre dieci anni di reclusione per tentato omicidio aggravato commesso nel 2013;
  • i carabinieri della Stazione di Riace hanno arrestato  Angelo Carina, 51 anni, originario di Scilla, attualmente agli arresti domiciliari presso una comunità terapeutica del posto, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla Procura Generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Reggio Calabria dovendo, lo stesso, scontare una pena residua di un anno, 6 mesi e 8 giorni di reclusione per rapina ed estorsione aggravata dal metodo mafioso.

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