SAN LUCA. Una cerimonia sobria ma carica di significato, in perfetto stile Arma, ha dato il via al Posto ricezione denunce dei carabinieri presso il Santuario di Polsi.
Il Santuario, così prezioso per la fede Mariana calabrese e non solo, è stato reso ancora più sicuro con l’istituzione di un presidio stabile delle Forze dell’Ordine.
Numerosi i fedeli presenti e le autorità intervenute per il taglio del nastro: oltre al comandante provinciale dell’Arma, colonnello Giuseppe Battaglia, non hanno mancato l’appuntamento Gerardo Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, Michele di Bari, prefetto di Reggio Calabria, Rodolfo Palermo, presidente del Tribunale di Locri, monsignor Francesco Oliva, vescovo della Diocesi di Locri Gerace, Giuseppe Bombino, presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte e il commissario prefettizio Salvatore Gullì.
Non sono mancate inoltre parole di stima ed apprezzamento per il lavoro svolto sinergicamente dalle Istituzioni provinciali e dalle Forze dell’Ordine, consapevoli tutti che tanto è stato fatto ma tanto impegno sarà ancora necessario per consentire finalmente al Santuario di Polsi di scollarsi di dosso le tristi vicende del passato e per restituirlo integralmente alla legalità ed ai devoti pellegrini che ogni anno vi giungono numerosi.
Il presidio dell’Arma, che prende il via oggi, è stato realizzato grazie alla determinante collaborazione della Prefettura di Reggio Calabria e dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte e rappresenterà un sicuro punto di riferimento per tutti i pellegrini che raggiungeranno il Santuario nei mesi estivi, sino alla chiusura dei festeggiamenti il 14 settembre.
Nelle giornate di maggiore afflusso di fedeli, infatti, il Posto ricezione denunce sarà aperto durante tutto l’arco orario diurno.
Un ritorno alla tradizione, verrebbe da dire, considerato che l’Arma torna a Polsi numerosi decenni dopo la chiusura del Posto fisso dei Carabinieri Reali, istituiti nel 1814 da Vittorio Emanuele I al fine di “sempre più contribuire alla maggior felicità dello Stato, che non può andare disgiunta dalla protezione, e difesa de’ buoni, e fedeli Sudditi Nostri, e dalla punizione de’ rei”.
E proprio questo, a distanza di oltre due secoli, è il messaggio più importante che deve raggiungere la collettività: la Squadra Stato di Reggio Calabria è presente ed attiva, e svolge quotidianamente un lavoro talvolta silenzioso, ma di cruciale importanza per garantire sicurezza e benessere a chi abita queste terre.
Il Santuario, così prezioso per la fede Mariana calabrese e non solo, è stato reso ancora più sicuro con l’istituzione di un presidio stabile delle Forze dell’Ordine.
Numerosi i fedeli presenti e le autorità intervenute per il taglio del nastro: oltre al comandante provinciale dell’Arma, colonnello Giuseppe Battaglia, non hanno mancato l’appuntamento Gerardo Mario Oliverio, presidente della Regione Calabria, Michele di Bari, prefetto di Reggio Calabria, Rodolfo Palermo, presidente del Tribunale di Locri, monsignor Francesco Oliva, vescovo della Diocesi di Locri Gerace, Giuseppe Bombino, presidente dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte e il commissario prefettizio Salvatore Gullì.
Non sono mancate inoltre parole di stima ed apprezzamento per il lavoro svolto sinergicamente dalle Istituzioni provinciali e dalle Forze dell’Ordine, consapevoli tutti che tanto è stato fatto ma tanto impegno sarà ancora necessario per consentire finalmente al Santuario di Polsi di scollarsi di dosso le tristi vicende del passato e per restituirlo integralmente alla legalità ed ai devoti pellegrini che ogni anno vi giungono numerosi.
Il presidio dell’Arma, che prende il via oggi, è stato realizzato grazie alla determinante collaborazione della Prefettura di Reggio Calabria e dell’Ente Parco nazionale dell’Aspromonte e rappresenterà un sicuro punto di riferimento per tutti i pellegrini che raggiungeranno il Santuario nei mesi estivi, sino alla chiusura dei festeggiamenti il 14 settembre.
Nelle giornate di maggiore afflusso di fedeli, infatti, il Posto ricezione denunce sarà aperto durante tutto l’arco orario diurno.
Un ritorno alla tradizione, verrebbe da dire, considerato che l’Arma torna a Polsi numerosi decenni dopo la chiusura del Posto fisso dei Carabinieri Reali, istituiti nel 1814 da Vittorio Emanuele I al fine di “sempre più contribuire alla maggior felicità dello Stato, che non può andare disgiunta dalla protezione, e difesa de’ buoni, e fedeli Sudditi Nostri, e dalla punizione de’ rei”.
E proprio questo, a distanza di oltre due secoli, è il messaggio più importante che deve raggiungere la collettività: la Squadra Stato di Reggio Calabria è presente ed attiva, e svolge quotidianamente un lavoro talvolta silenzioso, ma di cruciale importanza per garantire sicurezza e benessere a chi abita queste terre.
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