sabato 30 dicembre 2017

RANDAZZO. La Dia confisca beni per un valore di 700 mila euro

RANDAZZO (CT). Nel mattinata odierna personale della Direzione investigativa antimafia di Catania, diretta dal 1° dirigente della Polizia di Stato  Renato Panvino, ha eseguito il decreto di confisca beni emesso dal Tribunale di Catania - Sezione Misure di Prevenzione - nei confronti di Francesco Rosta, 74 anni, ritenuto elemento di vertice della famiglia mafiosa “Ragaglia” egemone nel comune di Randazzo e collegata alla famiglia mafiosa “Laudani” di Catania.

Nel novembre del 2014 è stato colpito dall’ordinanza di custodia cautelare in carcere,  emessa dal Gip presso il Tribunale di Catania, nei confronti di soggetti ritenuti, a vario titolo, responsabili di appartenere ad una associazione per delinquere di stampo mafioso denominata “Ragaglia” operante nel comune di Randazzo  e collegata alla famiglia mafiosa “Laudani” di Catania.

Nel corso dell’operazione di polizia giudiziaria, Francesco Rosta si era reso irreperibile e, nel giugno 2015, nel corso di una ampia attività di indagine, veniva posta fine alla sua latitanza e tratto in arresto nel comune di Licata (Agrigento).

In data 3 luglio 2015 la Quinta Sezione Penale del Tribunale della Libertà di Catania ha concesso a Rosta il beneficio degli arresti domiciliari.

La ricostruzione del profilo criminale di Francesco Rosta, operata dalla Dia di Catania, che ha altresì dimostrato, con minuziosi e complessi accertamenti patrimoniali, estesi anche al suo nucleo familiare, la rilevante sproporzione tra i redditi dichiarati, l’attività svolta e gli arricchimenti patrimoniali dello stesso, è stata positivamente valutata dal Tribunale di Catania che ha disposto, con il provvedimento ablativo in corso di esecuzione, la confisca dei beni, complessivamente stimati in 700.000 euro, già posti in sequestro nel settembre 2016 su proposta del Direttore della Dia in sinergia con la Procura Distrettuale Antimafia di Catania diretta dal procuratore Carmelo Zuccaro.

Il patrimonio oggetto dell’odierna confisca è composto da:
- intero patrimonio aziendale della società “Azienda Agricola Bovini dell’Etna sas di Rosta Giuseppe”;
- 3 appezzamenti di terreni di cui uno con annesso fabbricato.
autovettura Bmw X6;
- 2 conti correnti, 2 libretti deposito a risparmio, tenuti presso le Poste Italiane ed Istituti di Credito.

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